Venezia, vandali a Rialto. «Notte in cella per chi danneggia»

Dopo i vandalismi sul Ponte appena restaurato. E il sindaco rilancia la richiesta di maggiori poteri ai Comuni
Interpress/Gf.Tagliapietra Venezia 15.01.2017.- Scritte sul ponte di Rialto anche in un negozio di oreficeria
Interpress/Gf.Tagliapietra Venezia 15.01.2017.- Scritte sul ponte di Rialto anche in un negozio di oreficeria

VENEZIA. Appena finito, già lordato: prima il graffito in veneziano sull’intonaco intonso, poi scritte con i pennarello sulla balaustra, l’altra notte un grande graffito sulla saracinesca di un negozio, trasbordato sulla pietra d’Istria del ponte di Rialto, fresco di restauro, risanato e ripulito. E subito sono tornati in azione i vandali più ottusi, che si uniscono a quelli che a migliaiaia hanno negli anni inciso iniziali, cuori e malati messaggi d’amore sulla pietra. Le telecamere del ponte non coprono l’area a 360 gradi e subito (comprensibilmente) si scatena la protesta sui social, chiamando in causa il Comune, anche se non si può pensare di vigilare 24 ore su 24 sull’idiozia di pochi.

Interpress/Gf.Tagliapietra Venezia 15.01.2017.- Scritte sul ponte di Rialto
Interpress/Gf.Tagliapietra Venezia 15.01.2017.- Scritte sul ponte di Rialto

«Davanti a questi atti dobbiamo avere la possibilità di intervenire: non posso prendere questi idioti e poi doverli subito liberare», commenta il sindaco Luigi Brugnaro, tornando sulla sua reiterata richiesta al governo di avere più poteri d’intervento, «dobbiamo aver modo di far passare loro la voglia, almeno con una notte in cella di sicurezza. Anche le polemiche sulla mancanza di cartelli sono assurde: devo scrivere che non ci si tuffa dai ponti perché si può ammazzare qualcuno o morire? Tutti sanno che non si fa. Come non si sporcano i muri. Non vogliamo essere esagerati, ma giusti: non ha per forza ragione chi urla di più, chi lancia più fumogeni. Nessuno ha pagato di persona per il raid di scritte del corteo dell’anno scorso: ha pagato il Comune con 70 mila euro e pur si sa chi è stato».

Da parte sua l’assessora ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, dal suo profilo Facebook, incalza i cittadini a vigilare: «Quest’ennesimo episodio di stupida inciviltà, dimostra una volta di più l’impari battaglia delle istituzioni contro i vandali. Quanto accaduto ferisce una città in uno dei suoi simboli, ma non è che uno delle migliaia di episodi che avvengono da anni. Una battaglia persa sinché tutti i cittadini non si sentiranno impegnati a denunciare i vandali. La rete ogni giorno ci documenta con decine di fotografie e centinaia di commenti i danni, le disfunzioni ma, caso strano, mai gli autori. Nessuno vede, nessuno sente, nessuno parla, ma tutti si lamentano».

Un rovesciamento di ruoli che non ha convinto tutti. Tra i commenti, c’è chi ha caricato foto di writer in azione: «L’ho segnalato ai vigili ma non sono arrivati». «Lo segnalerò al sindaco», replica Zaccariotto.

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