Venezia, un nuovo supermarket al Brek: in prima fila c’è Despar

L’ad di Aspiag Service conferma l’interesse per i locali di Lista di Spagna. La preoccupazione di Confartigianato: «I negozi di vicinato sono in pericolo»
Interpress/Matteo Tagliapietra. 03.10.2017.- Bar ristorante BREK lista di Spagna
Interpress/Matteo Tagliapietra. 03.10.2017.- Bar ristorante BREK lista di Spagna

VENEZIA. Al posto del Brek in Lista di Spagna sorgerà un altro supermercato Despar, anche se la notizia non è ancora ufficiale. «Non voglio dire nulla fino a quando non avrò la certezza assoluta» spiega Paul Klotz, ad di Aspiag Service Srl, concessionaria del marchio Despar nel Nordest. «Posso solo dire che ci piacerebbe molto aprire un altro punto Despar. Le trattative sono in corso e posso solo parlare di ipotesi. Se concluderemo un accordo, sicuramente lo comunicheremo».

Anche la società Cibis di Firenze, ex proprietaria del Brek e parte di Baccanale, non si espone: «La società non commenta» ha fatto sapere. Ma che il cambio sia vicino lo conferma il cartello appeso sulla colonna del Brek: «Il direttore e i dipendenti del ristorante Brek ringraziano per la fiducia e l’affetto dimostrato in tutto questo tempo». Ieri mattina quella che è per ora un’ipotesi già circolava come voce e nel pomeriggio era già sulla pagina Fb del Gabbiotto. In Strada Nuova dovrebbe quindi nascere un altro Despar, oltre a quello nell’ex Teatro Italia, alla Coop e al Conad.

Venezia, hotel in canonica: opere abusive, il Comune ordina la sospensione lavori
La canonica di Santa Fosca trasformata in hotel


«Per adesso a Venezia siamo a Rialto e all’ex Teatro Italia» prosegue Klotz. «Abbiamo in tutto una cinquantina di dipendenti, ma in tutta Italia arriviamo a 8.000». La catena è molto presente nel veneziano con tre tipologie diverse: Interspar (due a Mestre e uno a Fiesso d’Artico, Eurospar (due a Chioggia, uno a Vigonovo, Noale, Chirignago, Noventa e San Donà) e poi come Despar solo a Venezia.

La notizia dell’arrivo di un altro supermercato arriva nei giorni in cui la Confartigianato ha lanciato un appello al Comune per salvare le botteghe storiche. Nessuno dà giudizi all’azienda, ma in un contesto di spopolamento e di chiusura dei negozi di vicinato, l’apertura di supermercati fa riflettere ogni volta sul futuro della città. Solo qualche giorno fa la deputata del Pd Elisa Mariano aveva scelto Venezia come città da cui partire per elaborare un documento che tenda a regolare lo sviluppo delle attività commerciali, in particolare nelle città d’arte. «Abbiamo scoperto che i supermercati non nascono per sfamare i residenti, ma per i turisti» commenta Giovanni Andrea Martini, presidente della Municipalità di Venezia, Murano e Burano «In questo caso si perde anche un luogo dove i lavoratori della zona andavano volentieri per lasciare spazio all’ennesimo supermercato di cui i residenti non sentivano proprio il bisogno».
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia