Meno turisti ma più ricchi: il lusso è in crescita a Venezia

Calano gli arrivi di visitatori nel 2024, ma aumenta la permanenza nei 5 stelle. Bonacini (Ava): «Dati confortanti, sta cambiando il modo di viaggiare»

Eugenio Pendolini
Turisti a Venezia (foto Interpress)
Turisti a Venezia (foto Interpress)

Meno turisti ma con più capacità di spesa. Calano infatti gli arrivi negli hotel con una fascia di prezzo più accessibile e conveniente. Crescono però i soggiorni in quelli a cinque stelle.

Segno che l’obiettivo di amministrazione comunale e associazioni di categoria di puntare sul turismo di qualità e di allungare la permanenza in città, almeno per i visitatori che nel 2024 hanno scelto una struttura ricettiva organizzata, è stato raggiunto.

D’altro canto, va detto che un settore che non accenna a diminuire è l’extralberghiero: in crescita infatti sia gli arrivi che le presenze. È la fotografia scattata dall’associazione veneziana albergatori (Ava) per descrivere l’andamento del 2024, primo vero e proprio banco di prova dopo le sofferenze della pandemia e i lunghi strascichi sul settore turistico.

Come detto, tra gennaio e ottobre di quest’anno l’andamento complessivo nell’intero comune, paragonato allo stesso periodo dell’anno precedente, vede un calo dell’1.5% di arrivi (2.985.272 persone) nelle strutture alberghiere e un calo dello 0.3% delle presenze (6.145.034).

È analizzando i singoli segmenti di mercato, però, che emergono i dati più interessanti. A crescere, infatti, è la sola categoria degli hotel di lusso (i 5 stelle), che fanno registrare un +0,7% sugli arrivi e un +2,5% sulle presenze (quindi sul numero di notti spese in hotel). In calo invece tutte le altre categorie.

«Il dato ci conforta poiché possiamo dire che il soggiorno nelle strutture alberghiere è di qualità e supplisce al calo degli arrivi», spiega il presidente dell’Associazione Veneziana Albergatori, Vittorio Bonacini, «significa infatti che sta cambiando anche il modo di viaggiare: i turisti che arrivano a Venezia si fermano più a lungo in città. Allungare gradualmente la permanenza è uno degli obiettivi della categoria, non solo per gli albergatori ma anche per la città. Un visitatore che si ferma più a lungo esce dai principali circuiti e scopre la città con più calma, con grande vantaggio per l’intera economia cittadina e per il benessere dei residenti».

Le sorprese arrivano analizzando anche il dato scorporato zona per zona. «Il dato che sorprende emerge quando si va a osservare i dati relativi al centro storico», continua ancora Bonacini, «per quanto riguarda il comparto alberghiero, l’offerta di altissima qualità, ossia gli hotel a 4 e 5 stelle, vede un calo di arrivi (-0.7%) ma un aumento di presenze (+0.6%). Tutte le altre categorie scendono, e in modo particolare gli 1 e 2 stelle, calano di –6.1% su intero comune e del –8.2% in centro storico per quanto riguarda gli arrivi e del –1.8% in termini di presenze nel comune e –3.7% in centro storico. Questo dato spiega che la domanda di un’offerta turistica di qualità giustifica gli investimenti degli albergatori veneziani che guardano sempre più alle categorie principali».

Guardando solo al reparto alberghiero nella città storica, la forbice negativa è infatti ampia: complessivamente si registra un calo del 4. 6% degli arrivi e del 2. 5% delle presenze. Come diretta conseguenza, cala infatti ulteriormente il numero di posti letto medi per struttura.

Se già alla fine dello scorso anno il dato era sceso da una media di 78 posti letto a struttura, consolidata da anni, a 72, a fine ottobre 2024 il numero di posti è sceso a 70.

Gli interventi in corso all’hotel Bonvecchiati, al Gabrielli, al Bauer, solo per citare i più recenti, conferma una tendenza destinata a caratterizzare e ridisegnare la qualità dell’offerta turistica cittadina.

Il comparto extralberghiero cresce, su tutto il comune, sia come arrivi (del 7.3%) che come presenze (dell’11%). Quest’ultimo comparto ha performance positive in tutto il comune, escluso il Lido in cui scende del –13.3% negli arrivi e del –2.2% nelle presenze. In città, invece, l’extralberghiero cresce complessivamente dell’8. 1% negli arrivi e 9. 9% delle presenze.

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