Venezia, traghetti su prenotazione per i turisti: ecco cosa cambierà

Nuove soluzioni allo studio per alleggerire il peso dei visitatori sul servizio. Giusto (Lega): «Una tradizione stravolta a causa della massa di visitatori»

Eugenio Pendolini
Una gondola in Canal Grande
Una gondola in Canal Grande

 

La città si adegua ai tempi: lo richiede il turismo sempre più dilagante. A risentirne, inevitabilmente, è anche un servizio da sempre dedicato ai residenti: il traghetto da parada. Un servizio che, per usare le parole del consigliere delegato Giovanni Giusto ieri in commissione, è ormai diventato «turistico» sancendo una «sconfitta per i residenti a cui viene negata la possibilità di vivere la città».

Il problema, come è noto, è legato alla conquista da parte delle comitive turistiche di uno degli ultimi spazi riservati alla cittadinanza, quel servizio di trasporto pubblico che al costo di 70 centesimi (2 euro per i turisti) permette di passare da una riva all’altra del Canal Grande. E così ora, come spiegato ieri dal consigliere delegato alla gondola Aldo Reato e dal presidente dell’associazione gondolieri Andrea Balbi, sono previste novità importanti. A cominciare dalla possibilità offerta alle guide turistiche, per ora solo allo studio, di prenotare delle corse per le comitive di turisti.

«Non siamo più negli anni ’60», le parole del consigliere Reato, «dobbiamo cercare di trovare soluzioni per mitigare i disagi dei residenti». Il tema fa discutere. Negli anni, molte sono state le proposte avanzate, ad esempio, dalla consigliera comunale Cecilia Tonon (Venezia è Tua). Ora si cercano soluzioni concrete. Oltre al servizio di prenotazione per le comitive, è previsto anche un raddoppio del servizio a San Tomà, lì dove si era concentrata la maggior parte delle segnalazioni arrivate dai residenti costretti ad attendere fino a 40 minuti, in coda dietro a gruppi di turisti. Impossibile, almeno per il momento, prevedere accessi o corsie preferenziali.

«L’unico modo è di raddoppiare il servizio per dimezzare i tempi d’attesa», taglia corto Balbi. In fase di rinnovo anche il parco barche, con una nuova gondola in arrivo dal mese di marzo. Saranno anche ripristinati i campanelli agli stazi, per chiamare la corsa. Infine, la proposta di aprire due nuovi traghetti oltre ai cinque già esistenti (Dogana, Giglio, San Tomà, Carbon, Santa Sofia). Certo, il tema fa discutere. Per Giovanni Andrea Martini (Tutta la Città Insieme), è paradossale che «ancora non si sia trovata una soluzione: le guide non dovrebbero portare i turisti sui traghetti da parada».

Cecilia Tonon (Venezia è Tua) propone invece di aumentare la tariffa per i turisti. Giovanni Giusto, consigliere delegato alle tradizioni, parla invece di giornata triste: «Ormai il traghetto da parada da servizio per i residenti è diventato turistico. Ai cittadini viene negata la possibilità di vivere la città. La categoria dei gondolieri è un orgoglio cittadino, mi sembra impossibile che si arrendano così: io non mi arrendo».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia