Venezia, Tomaello sarà il vicesindaco: «La Lega fondamentale per Brugnaro»

Trent’anni, di Mirano come il sindaco, è commissario provinciale del Carroccio: «Nessun dualismo tra noi e Zaia» 

VENEZIA. Di sicuro, anche se non ancora ufficiale, c’è solo il nome del vicesindaco. La nuova giunta Brugnaro avrà un vice della Lega, come da accordi elettorali. Il nome è quello di Andrea Tomaello, 30 anni, commissario provinciale della Lega, laureato a Ca’ Foscari con una tesi sullo Sviluppo di impresa. È di Mirano – come Brugnaro – e secondo il sindaco «è la persona giusta per ricoprire quel ruolo».

Niente di ufficiale. Le consultazioni e gli incontri con gli alleati partiranno solo lunedì, perché Brugnaro si è preso qualche giorno di riposo, in campagna con la famiglia. Ma la strada sembra segnata. Anche nel 2015 l’accordo per il ballottaggio prevedeva il vicesindaco e due assessori per il Carroccio. Vicesindaco è stata nominata Luciana Colle, funzionario del Demanio, mai riconosciuta dai leghisti. Assessori al Commercio che si sono rapidamente avvicendati. E Giovanni Giusto, esponente lagunare del Carroccio, nominato consigliere delegato alla Voga e alle Tradizioni. Un incarico che potrebbe anche mantenere nella prossima amministrazione.

«Mi piacerebbe comprare casa a Venezia», aveva detto Tomaello a urne appena aperte, «vogliamo portare in giunta due o tre persone della Lega, serie e preparate». Smentisce rivalità con la lista Zaia («Basta con questo dualismo, la Lega è Zaia e Zaia è la Lega, la lista Zaia l’ho fatta io...».

Un risultato non esplosivo quello della Lega a Venezia. Anche se i voti sono più o meno gli stessi dell’altra volta, quando correva con gli autonomisti al primo turno. «Siamo stati leggermente sotto tono», dice Tomaello, «ma la Lega è stata fondamentale per la vittoria di Brugnaro».

E poi «i patti sono patti». Come quelli che prevedono la riconferma quasi sicura nel governo cittadino di Michele Zuin, unico consigliere eletto di Forza Italia. Anche gli azzurri di Brunetta e Berlusconi crollano sotto il 3%. Ma la riconferma di Zuin al Bilancio, che ha contribuito a “salvare” in questi anni, sembra sicura.

Poi ci sono da sistemare i due super votati della lista civica di Brugnaro. I due fucsia in testa alla classifica delle preferenze sono Simone Venturini, assessore uscente al Welfare, e l’inossidabile Renato Boraso, delegato alla Mobilità e Trasporti. Protestava contro il tram ai tempi delle giunte Cacciari, adesso si è trovato a gestirlo.

Nel gioco degli assessori eletti in Consiglio entra anche la possibilità per molti esclusi di rientrare a Ca’ Loredan. Come Francesca Rogliani, rimasta fuori. O Giorgia Pea, già in commissione Cultura. Tra gli ex assessori, potrebbero essere riconfermati anche Paola Mar – non necessariamente al Turismo – e Massimiliano De Martin (Edilizia privata e Urbanistica). Un posto di consigliere delegato potrebbe arrivare anche per il votatissimo Paolino D’Anna, o per la new entry Aldo Reato, ex presidente dei gondolieri.

Resta fuori invece Maurizio Crovato. «Veneziani non ce ne sono», ha commentato amaro. La maggioranza degli eletti nella lista del sindaco proviene dalla terraferma. —

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