Venezia, stangata sui biglietti Actv per salvare il bilancio

La corsa semplice sale da 1,30 a 1,50 euro, salasso anche per gli abbonamento. Zappalorto lo approverà a fine maggio ma all'appello mancano trenta milioni
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 12.05.2015.- Protesta a Cà Farsetti contro licenziamenti.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 12.05.2015.- Protesta a Cà Farsetti contro licenziamenti.

VENEZIA. Il commissario Vittorio Zappalorto riuscirà a chiudere il bilancio 2015 del Comune di Venezia in pareggio, senza ricorrere al predissesto o al dissesto, e lo farà entro il 31 maggio - senza sfruttare la possibile proroga governativa al 31 luglio - per non «ingessare» i servizi di Ca’ Farsetti e limitarsi solo all’ordinaria amministrazione. Ma sarà, comunque, un bilancio lacrime e sangue, con ancora 30 milioni di euro da recuperare - ma sono già state individuate le poste da “toccare” - che arriveranno per due terzi da tagli di servizi e per un terzo da nuovi aumenti tariffari .Nel «pacchetto» degli aumenti tariffari che Zappalorto e Tatò stanno studiando ci sarebbero anche i circa 5 milioni di euro di aumento dei biglietti Actv che andrebbero a colpire direttamente anche i veneziani, con il biglietto di corsa semplice portato a un euro e 50, gli aumenti degli abbonamenti mensili da 31 a 35 euro e quello degli abbonamenti per le isole che salirà addirittura da 14 a 20 euro.

Ha fatto ieri, martedì 12, il punto della situazione il subcommissario Vito Tatò - che ha la delega al bilancio - a margine dell’incontro con i sindacati sui problemi occupazionali di Apt, biblioteche comunali e assistenza domiciliare, di cui riferiamo a parte. «Partivamo da uno sbilancio sul 2015 compreso tra i 55 e i 60 milioni di euro» ha spiegato Tatò «e siamo già riusciti a recuperarne una trentina. Di questi, 8 milioni di euro sono arrivati da una minore riduzione dei trasferimenti statali, che prevedevamo in 17 milioni, sulla base dello scorso anno e invece si è fermata a 9 milioni. Potremo inoltre contare su una plusvalenza di 10 milioni di euro per un derivato sottoscritto con la Merryl Linch, - con cui peraltro siamo in causa - che presenta in questo momento un andamento favorevole. Altri 10 milioni di euro circa, infine, li abbiamo ricavati dal beneficio pubblico su spazi come le Procuratìe Vecchie e altre aree comunali, che abbiamo normato. Sorprese positive potrebbero arrivare anche venerdì dal governo, che in Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare il decreto sugli enti locali che prevede anche un allentamento delle penalizzazioni per lo sforamento del Patto di Stabilità, che per Venezia potrebbero valere altri 7 milioni di euro. Ma per ora non ci facciamo conto e cercheremo di chiudere in pareggio il bilancio 2015 con le nostre forze, anche se - soprattutto sul piano dei servizi - avrà inevitabilmente conseguenze molto pesanti per alcuni settori della “macchina” comunale».

Tatò martedì 12 non è voluto entrare nei dettagli, anche perché il lavoro è in progress, ma quasi sicuramente, ad esempio, per il settore della Cultura (si parla anche del funzionamento del Centro Candiani) sono in arrivo ulteriori brutte sorprese. Non ci saranno ulteriori tagli però ai servizi sociali  come hanno chiarito anche ai sindacati Tatò e il suo collega Sergio Pomponio.

«La maggior parte dei trenta milioni di euro mancanti arriveranno da tagli ai servizi» ha spiegato «e il resto da aumenti tariffari che porteremo ai massimi livelli ovunque è possibile, pur di recuperare risorse. Se poi arriveranno i 7 milioni di euro da Roma dell’allentamento delle penalizzazioni del Patto di Stabilità, cercheremo di ammorbidire un po’ i tagli».

Ma ci sono altre «bombe a orologeria» disseminate lungo il bilancio comunale con cui dovrà fare i conti anche il nuovo sindaco che prenderà il posto del commissario dopo le elezioni. Come i 6 milioni di euro di quote del Fondo immobiliare “Città di Venezia” - prima affidato a EstCapital con un pacchetto di immobili comunali da vendere - per il quale Ca’ Farsetti sta cercando un nuovo gestore - che il Comune potrebbe essere obbligato a sottoscrivere entro il 30 settembre.

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