Venezia, stretta sui negozi di souvenir: solo vetro certificato “Murano”

Novità in vista per il regolamento che sarà rinnovato ad aprile nelle aree di maggior flusso. Costalonga: «Faremo controlli»

Eugenio Pendolini
Le novità in tema di commercio
Le novità in tema di commercio

Il regolamento antipaccottiglia, contro il dilagare dei negozietti di souvenir tutto a un euro, sarà prorogato a partire da aprile prossimo. Con almeno due sostanziali novità in vista: potranno aprire solo negozi che vendono pezzi di vetro dotati del marchio regionale “Vetro Artistico Murano” e sarà allargamento (seppur di poco) il perimetro di aree a maggior flusso turistico nel quale far valere le norme che restringono le categorie merceologiche per le nuove attività commerciali. Un esempio su tutti: le calli laterali di salizada San Lio, nella direttrice che dall’area marciana porta a campo San Bortolomio e al ponte di Rialto.

Dopo quelli delle scorse settimane, nuovi incontri sono in programma nei prossimi giorni tra l’assessore al commercio Sebastiano Costalonga, i tecnici del Comune e le associazioni di categoria per arrivare alla quadra sulla nuova stretta.

A quasi tre anni dall’introduzione delle nuove regole, le nuove aperture di negozietti turistici sono drasticamente calate, fatti salvi ovviamente i casi di coloro che avevano già avviato l’iter prima dell’introduzione delle nuove norme. Scopo del regolamento era di limitare la loro diffusione a macchia d’olio che negli ultimi anni ha stravolto il cuore dei sestieri più frequentati dai flussi turistici, contribuendo a quel circolo vizioso che ha fatto scomparire i residenti e chiudere negozi di vicinato e botteghe artigiane.

Da qui, il restringimento delle maglie e la possibilità di nuove aperture a patto di rispettare standard di qualità e di alta gamma. Proprio il vetro, tuttavia, è stato uno dei settori merceologici per i quali il Comune ha notato la necessità di stringere ancor di più le maglie. In città, infatti, si sono registrate poco meno di una decina di nuove aperture di negozi a gestione straniera che avevano ricevuto il via libera dagli uffici comunali proponendo un’offerta di prodotti in vetro di qualità. Proposta che, alla prova dei fatti, si è rivelata quasi per nulla rispettata.

In vendita, infatti, si trovano sempre più spesso prodotti di vetro provenienti da tutta Italia se non addirittura dall’estero e che, magari, vengono pubblicizzati con descrizioni che richiamino le tecniche millenarie dell’isola del vetro. Da qui l’idea di consentire solo prodotti registrati con il marchio regionale.

«A breve», spiega l’assessore Sebastiano Costalonga, «effettueremo dei controlli con la polizia locale per contestare la difformità dell’offerta commerciale rispetto alla proposta presentata. Poi modificheremo il nuovo regolamento consentendo di aprire solamente a chi venda prodotti marchiati Veneto».

Si tratta del marchio che certifica i prodotti in vetro realizzati nell’isola di Murano, utilizzabile dalle aziende concessionarie che possono apporre un bollino sui loro prodotti, tutelati e promossi dal Consorzio Promovetro. Insomma, un bollino a garanzia di autenticità made in Veneto contro il dilagare di surrogati acchiappaturisti.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia