Venezia, sono finiti i soldi per la benzina per le auto del Tribunale

VENEZIA. I magistrati veneziani sono costretti a fare i conti non solo con un organico carente e sottodimensionato, ma adesso anche con la penuria di messi. Il Tribunale, proprio nei giorni scorsi, ha finito i soldi per la benzina per il 2016 e le due automobili a disposizione rimarranno in garage. I due mezzi non servivano ormai da anni ad accompagnare il presidente o altri giudici da casa in ufficio o viceversa, ma soprattutto a trasferire fascicoli o a celebrare udienze fuori dalle aule, quando è necessario.
Gli archivi del Tribunale sono tutti in terraferma e quando a qualche giudice serve un fascicolo di alcuni anni fa c’è la necessità di raggiungere il luogo dove è tenuto per portarlo a Venezia. Non solo, quando si celebrano i processi in aula bunker, significa che gli imputati sono numerosi e il fascicolo d’udienza piuttosto ponderoso e per questo serve l’auto per trasferirlo da Venezia in via delle Messi. I giudici civili spesso devono spostarsi in casa di chi non può muoversi per nominare gli amministratori di sostegno e svolgere l’udienza, ora saranno costretti a farlo con i mezzi propri perché i soldi per la benzina delle due auto di servizio sono già finiti e non ne arriveranno altri prima del prossimo anno.

Il presidente del Tribunale Giuliana Galasso e il procuratore della Repubblica Luigi Delpino, ieri, hanno ricevuto un’informativa dal ministero della Giustizia che comunicava loro che lunedì 16 maggio arriveranno in visita agli uffici giudiziari di Piazzale Roma e di Rialto due dei tre sottosegretari alla Giustizia, Gennaro Migliore e Federica Chiavaroli. Una visita improvvisa e non prevista e nell’informativa i due politici che collaborano con il ministro Andrea Orlando non accennano al motivo della loro visita, anche se sono innumerevoli le questioni aperte per quanto riguarda gli uffici giudiziari veneziani e veneti. Da quella dell’organico dei giudici al carcere, da quella dei sistemi informatici all’insufficienza del personale amministrativo.
Giovedì, infine, ennesimo incontro nella sede romana del ministero di Giustizia tra il capo di gabinetto di Orlando da una parte e il procuratore generale Antonino Condorelli e il presidente della Corte d’appello Antonino Mazzei Rinaldi. All’ordine del giorno i problemi dell’organico: probabilmente quello più spinoso da risolvere anche perché, almeno per quanto riguarda il numero dei magistrati, è competenza anche del Consiglio superiore della magistratura. Dal ministero, invece, arriveranno tra breve sia nuovi mezzi sia supporti tecnici per quanto riguarda l’informatica, in modo che anche gli uffici giudiziari lagunari siano al passo con i tempi.
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