Venezia, signora 84enne presa per il collo e poi buttata a terra

VENEZIA. «Mi è piombato alle spalle, non ho avuto il tempo di accorgermi di nulla e sono riuscito a vederlo per pochi secondi, quando cadendo a terra ho rivolto lo sguardo verso di lui. Ora ho qualche dolore, ma sto bene».
È di tempra forte l’anziana, di 84 anni, che venerdì pomeriggio è stata vittima di una rapina in campiello de la Vida, a due passi da Campo Santa Margherita, mentre stava tornando a casa, in una vicina calle, dopo aver fatto la spesa. «Con una mano tenevo il bastone», racconta la donna, «e con l’altra invece il carrello. Probabilmente il mio aggressore mi ha tenuta d’occhio nel supermercato, o subito dopo essere uscita».
L’aggressione infatti è avvenuta nel Campiello in un momento in cui non c’era nessuno. «Mi ha preso per la spalla e per il collo e subito mi ha strappato il ciondolo della collana», ricostruisce ancora l’anziana, «e poi per strapparmi tutta la collanina mi ha buttato per terra».
La donna è caduta, finendo con la schiena sul carrello. E proprio nella fase della caduta ha visto in faccia il suo aggressore, «un omone grande e grosso, ma forse mi è sembrato così perché l’ho visto dal basso verso l’alto, di carnagione scura. Se lo rivedessi, però, non sarei in grado di riconoscerlo». Perché il contatto visivo è durato solo pochi secondi. E mentre l’aggressore scappava, si affacciava sul campiello una donna che si è preoccupata, prima di tutto, di soccorrere l’anziana. «Mi hanno medicato, ho preferito non andare all’ospedale: ho qualche dolore alla schiena e sono ancora un po’ scossa, ma sto bene».
E non c’è nessuna voglia di chiudersi in casa: «Ci mancherebbe, di sicuro starò più attenta, ed eviterò di mettermi collanine d’oro o altro che potrebbero fare di me un facile bersaglio, visto che gli anziani della città da qualche tempo sono nel mirino». Negli ultimi due mesi - come raccontiamo nell’articolo qui sopra - ci sono stati cinque episodi molto simili tra loro, e sempre a danno di donne anche molto anziane entrate nel mirino per la collanina d’oro al collo o per la borsetta che portavano a tracolla. Per gli investigatori però non si tratterebbe di una banda organizzata e specializzata in questo tipo di colpi - anche piuttosto facili dal punto di vista dell’esecuzione - ma di sbandati improvvisati che decidono di entrare in azione nel momento in cui incrociano, sul loro percorso, facili vittime. Per questo sono portati a credere che, dietro le rapine avvenute negli ultimi mesi, ci siano autori diversi, e non una sola regia.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia