«Venezia sia viva, non diventi museo»
Venezia e il mondo hanno appena vissuto la ricorrenza dei 500 anni di vita del Ghetto. Un impegno per il futuro, non una celebrazione che guarda al passato. A sottolinearlo i due massimi rappresentanti cittadini della Comunità ebraica che delineano un primo e positivo bilancio. Il rabbino capo Scialom Bahbout guarda avanti. «È un impegno non solo della Comunità ebraica ma anche di Venezia. Il problema fondamentale è che il trend della città è di lasciarsi trasformare in un museo. La storia ebraica è esattamente il contrario dei musei. Vanno bene e non vogliamo distruggerli, ma la vita non è un museo. Se uno pensa di poter trasformare Venezia in un museo o di lasciarsi trasformare in una sorta di Disneyland questo non ci interessa. Se invece lo scopo è quello di far sì che Venezia torni ad essere come era una volta, un centro propulsore nel campo della cultura, dell'economia, delle scienze, è tutto possibile. Ci vogliono determinazione e idee chiare. La Comunità ebraica è una parte di un insieme. Questo è un percorso da fare insieme».
Sulla stessa linea il presidente Paolo Gnignati che ricorda l'incontro in Ghetto con la Presidente della Camera Laura Boldrini: «Il bilancio è positivo. È stata una giornata che ci ha visto da un lato ricevere il Presidente della Camera alla quale abbiamo rappresentato il significato dei 500 anni come impegno civile, dall'altro ricordare con valenza futura». «Nella serata al Teatro la Fenice» ha proseguito l'avvocato Gnignati «si sono ripercorsi questi stessi temi sottolineati nei diversi interventi. Ancora una volta nessuna celebrazione ma impegno, quindi siamo soddisfatti».
Tra le prossime iniziative del fitto programma si segnala a Palazzo Ducale la mostra "Venezia, gli ebrei e l'Europa. 1516 - 2016", organizzata in collaborazione con la Fondazione Musei Civici e il programma dal 19 giugno al 13 novembre 2016 negli appartamenti del Doge.
Importante è la collaborazione con le Gallerie dell'Accademia e alcuni musei e collezioni stranieri, quali il Louvre di Parigi, la Pinacoteca di Brera, il Museo ebraico di Vienna. Un altro importante appuntamento promosso da Ca' Foscari e dalla Compagnia de' Colombari è rappresentato dal principale evento artistico dell'anno: la prima messinscena della storia del Mercante di Venezia di William Shakespeare nel Ghetto dove la celeberrima opera con il protagonista Shylock è idealmente ambientata. Il Ghetto e l'opera sono documenti straordinari della storia usati come strumenti di discriminazione e agenti di tolleranza e conoscenza della minoranza per eccellenza. L'avvenimento teatrale di valenza etica e civile sottolinea il ruolo di Venezia come fulcro della civiltà dello scambio e luogo di riflessione sulla convivenza. Si aggiunge una singolare iniziativa dell'Associazione albergatori che ha stipulato un accordo con la Comunità ebraica per lanciare fino al prossimo 31 dicembre agli ospiti delle oltre 240 strutture aderenti una raccolta fondi per il restauro delle vetrate e del portone della Sinagoga Spagnola.
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