«Venezia si spopola? Affittare ai turisti è un business, i veneziani sono i primi»
VENEZIA. Se c’è qualcuno che sta contribuendo attivamente allo spopolamento di Venezia, il “colpevole” è da ricercare tra i suoi abitanti. O almeno, se non tutti, coloro che, zitti zitti, comprano case per affittarle ai turisti e, magari, non pagano completamente le relative tasse. Sono loro i primi a sfruttare la città, non tanto i turisti che acquistano un alloggio in centro storico e che sono quantificabili in una percentuale attorno al 20 per cento.
A raccontare che cosa c’è nel cuore di un fenomeno che danneggia ogni giorno la città è proprio una veneziana a capo dell’Agenzia Immobiliare Heim, Giovanna Massaria. Per cercare di rispettare la sua venezianità ha scelto di occuparsi solo di affitti per residenti.
«I più accaniti sono i veneziani, ma il problema non sta in chi acquista» spiega «ma nell’uso che si fa della casa. Perché conviene così tanto affittare ai turisti? I motivi sono tanti. Per prima cosa non c’è controllo fiscale, poi la percentuale da versare sui contratti di locazione è molto bassa (21%, ) e sempre più contratti di 18 mesi. Moltissimi a un certo punto cambiano e invece di affittare ai residenti decidono di affittare ai turisti».
Nell’ultimo anno la Guardia di Finanza ha stanato circa 200 strutture abusive, ma c’è ancora molto lavoro, a partire da chi mette su Airbnb le foto della propria casa, senza averlo dichiarato al Comune. Insomma, un circolo vizioso che sembra infinito. Più la città si spopola, meno lavoro c’è e più ci si ritrova a chiedere il cambio d’uso da uffici o magazzini che sono abbandonati. «La morale» conclude l’agente immobiliare «è che bisogna pagare le tasse perché qualunque altro imprenditore che non paga le tasse è visto come un criminale, quindi farebbe bene a tutti i veneziani come segno di civiltà per loro e per la città rispettare le regole».
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