Venezia, si rompono le nuove rampe: troppo fragili

Dopo la passerella della Pietà, "si taglia" quella di San Zaccaria e intervengono i vigili
La rampa sul ponte del Vin
La rampa sul ponte del Vin

VENEZIA. Male, sono fatte male: non durano integre che pochi giorni, poi sotto il peso di migliaia di passanti cedono e vengono chiuse. Parliamo, ancora una volta delle rampe per disabili che il Comune ha fatto allestire su undici ponti da San Zaccaria a Riva dei 7 Martiri e lungo le Zattere, in sostituzione di quelle in legno ormai marce della Venice Marathon che, d’altra parte, erano state autorizzate dalla soprintendenza solo come temporanee.

Le nuove passerelle installate da Insula su disposizione del Comune - che ha stanziato 500 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche - sono state aperte a metà marzo, con l’obiettivo dichiarato di essere sperimentali, per testare nuovi materiali come l’alluminio e moquette antiscivolo. Test - verrebbe da dire - falliti: l’una dopo l’altra vengono, infatti, chiuse in questi giorni dai vigili urbani perché pericolose.

È successo alla rampa sul ponte della Pietà: chiusa lunedì e sistemata in tutta fretta da Insula, per riaprire mercoledì. Mentre ieri è stata chiusa quella sul ponte del Vin a San Zaccaria, l’ultima allestita, neppure dieci giorni fa. Lo stesso era accaduto alle Zattere: montando quella sul Ponte Lungo - racconta il consigliere di Municipalità Pietro Bortoluzzi - gli operai l’avevano rotta. Mentre gli abitanti di San Basilio si lamentano perché quella del loro ponte è l’unica sparita.

Il problema principale è che la moquette antirumore è sottile e si taglia facilmente sotto il peso piedi, carri, valigie, lasciando emergere le lastre di metallo (forate e ondulate) che compongono le rampe, con il rischio che qualcuno inciampi e si faccia davvero male. Anche perché le balaustre non sono a norma: composte da larghe fila di tubi innocenti, quando non dovrebbe passarci la testa di un bimbo. C’è poi l’enorme impatto visivo delle rampe, tanto che l’architetto Marco Zanetti ha fatto richiesta di accesso atti in Comune e soprintendenza per sapere se siano mai state autorizzate.

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