Venezia, scuola piloti o turismo per il rilancio del Nicelli

LIDO DI VENEZIA. La sentenza del Tar sulla gestione dell’aeroporto Nicelli del Lido di Venezia è prevista per l’8 marzo, ma tra i due contendenti sono in corso delle trattative che potrebbero vanificare la procedura al Tribunale amministrativo regionale.
In questi giorni attorno ad un tavolo si sono sedute la Sace srl che gestisce l’aeroporto di Biella e che si è aggiudicata l’offerta indetta dal Comune di Venezia per l’acquisto della maggioranza delle quote - base per l’acquisto 26 mila euro - ora in mani pubbliche, della Aeroporto Nicelli spa e la Fly Service, la società consortile incaricata dei servizi essenziali dell’aeroporto Allegri di Padova che in merito all’aggiudicazione alla società biellese aveva fatto ricorso al Tar. «Durante l’incontro è stata tratteggiata una possibilità di soluzione», racconta l’avvocato Roberto Carfagna che guida la società padovana. Di più non è dato sapere.
Sul piatto il futuro dello storico aeroporto, un chilometro di pista in erba e tutte le dotazioni necessarie per il traffico di piccoli aerei commerciali ed elicotteri. Un settore in espansione che fatica a convivere con il traffico dei grandi voli di linea nei grandi scali come Tessera e che potrebbe trovare in piccoli aeroporti come il Nicelli il giusto habitat. Ad oggi il traffico al Nicelli è in crescita e registra poco più di 200 movimenti all’anno, mentre da pochi anni la pista è stata dotata di impianto di illuminazione per il volo notturno. Per l’acquisto della maggioranza delle quote l’amministrazione veneziana aveva previsto l’appalto sulla base dell’offerta economica più allettante e del progetto di sviluppo più convincente.
I due progetti in lizza cercano entrambi di far fronte al problema dei 30 mila euro di deficit annuale che la società aeroportuale veneziana si porta appresso. La società biellese investirebbe circa 600 mila euro per la realizzazione di nuovi hangar per il ricovero degli aerei, poggiando il proprio progetto sulla realizzazione di una scuola internazionale di volo. Secondo le stime riportate da Sace saranno necessari, visto l’andamento del settore, 600 mila nuovi piloti nel prossimo ventennio, mentre il nostro Paese scarseggia di queste figure professionali.
L’idea della scuola internazionale poggia naturalmente sul richiamo che un luogo come Venezia può esercitare su una fascia giovanile internazionale. Una sorta di campus internazionale per aspiranti piloti. Questa ipotesi porterebbe a un aumento del traffico aereo di almeno 6.000 movimenti all’anno e la creazione di sette posti di lavoro tra personale docente e amministrativo.
La Fly Service si pone l’obiettivo di incrementare il traffico del 20% annuo e arrivare a circa 3.500 movimenti. La strategia della società padovana si muove su due binari: da una parte la razionalizzazione dei costi e dall’altra il miglioramento dell’attrattiva turistica del Nicelli. Importanti le economie di scala, soprattutto per l'acquisto del carburante e per la gestione amministrativa, che si potrebbero attuare tra la scalo padovano e quello veneziano.
La maggiore attrattiva turistica sarebbe dovuta alla formulazione di pacchetti e convenzioni con il Comune e con gli operatori turistici del Lido per chi atterra al Nicelli. Una proposta in stile un po’ vintage riguarda invece la promozione del trasporto in idrovolante verso al Croazia. La proposta padovana prevede anche la creazione di un presidio di officina presso l’aeroporto.
In questi anni il traffico aeroportuale ha oggettivamente frenato l’espansione immobiliare promosso della società padovana Estcapital, che avrebbe voluto edificare cinque torri sui terreni della Favorita - un’area vicina all’ospedale al Mare - che avrebbero colliso con i piani di volo degli aerei. Per questo, il combattivo comitato ambientalista lidense guarda con interesse alle prossime scadenze sul futuro dell’aeroporto, il cui sviluppo potrebbe ancora funzionare da deterrente nei confronti di futuri piani speculativi.
Alla finestra rimane invece la Luciano Sorlini spa, blasonata società bresciana proprietaria dell’immobile, che sorge ai margini della pista, un tempo sede delle Officine Aeronavali. La Sorlini spa gestisce, in quel di Brescia, una fiorente attività di riparazione e manutenzione di aerei. «Se c’è da fare qualcosa faremo la nostra parte. Abbiamo avuto contatti con l’amministrazione veneziana, ma ad oggi non vedo la possibilità di trasferire al Lido parte della nostra attività, i costi sarebbero troppo gravosi e in quel luogo vi sono troppi vincoli», racconta la presidente Silvia Sorlini.
Anche la Save, proprietaria della quota di minoranza della Nicelli spa, non sarebbe interessata ai destini dell’aeroporto del Lido. Lo conferma una dichiarazione - in questo senso - di Enrico Marchi durante una recente audizione in consiglio comunale a Venezia.
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