Venezia, scoperti 19 affittacamere e B&B abusivi grazie a Dogale, il software anti-furbetti

Sanzionati, inoltre, i titolari di 35 abitazioni turistiche prive di “targhetta” esterna. Individuati anche lavoratori in nero

Roberta De Rossi Carlo Mion

VENEZIA. L’abuso come forma di reddito facile, il “nero” come guadagno in barba alle imposte pagate da chi è in regola. In una città affollata come non mai, sin da dopo la fine del lockdown, c’è chi non ha perso il vizio dell’incasso esentasse.

Ma non ha fatto i conti con i controlli della Polizia locale e della Guardia di Finanza: tra aprile e luglio, sono stati scoperti (quasi tutti a Venezia) ben 19 affittacamere e B&B completamente abusivi, per i quali sono scattate denunce penali e sigilli. A indirizzare i controlli – oltre alle segnalazioni di qualche vicino – è stato Ducale, la nuova “arma informatica” messa a punto dalla Gdf di Venezia: un software che incrociando le offerte turistiche proposte su diversi portali e i siti di annunci privati, con la banca dati del Comune (che registra le strutture ricettive autorizzate, appartamenti turistici inclusi) fa emergere le incongruenze di appartamenti e posti letto offerti, ma che non risultano nei “data base” ufficiali. Ducale ha prodotto una lista con ben 500 indirizzi e i controlli si sono fatti sempre più mirati. Spesso, con successo.

Da aprile a fine luglio sono stati così 19 g alloggi turistici, i B&B completamente abusivi, sconosciuti al Comune e al Fisco, individuati dalla Polizia locale e dalla Finanza: strutture che si aggiungono alle 15 già scoperte lo scorso inverno. Quasi tutte nella città storica.

A queste vanno aggiunte 35 sanzioni, che hanno raggiunto i titolari di appartamenti turistici che non avevano esposto l’obbligatoria targhetta di “locazione turistica”, ma anche proprietari non in regola con il pagamento del canone Rai.

Ed è emerso anche il lavoro nero di persone impiegate nella gestione e pulizia degli alloggi, senza alcun contratto (sul punto le verifiche sono ancora in corso).

Nonostante gli strumenti di controllo si siano fatti sempre più raffinati e tecnologici, dunque, c’è chi continua a cercare di eludere il sistema fiscale.

Per quanto riguarda il mercato dell’offerta turistica legale, gli ultimi dati dell’Osservatorio Turismo del Comune e dell’Ufficio statistica della Regione raccontano di 32.562 posti letto nei 419 alberghi del comune (20 mila nella città storica, con 287 hotel); e 38.163 offerti in 9021 appartamenti privati.

Praticamente tutti a Venezia: ben 8784. Dato al quale si può aggiungere quello fornito dall’Ente bilaterale Turismo, Innovazione, Apprendimento e Lavoro che ha contato 7604 alloggi offerti su Airbnb a Venezia. Le forze dell’ordine parlano di un mercato sommerso del 40% rispetto a quello emerso. 

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