Venezia, sconto sulle tasse per i residenti con figli Ca’ Farsetti inventa il “Fattore Famiglia”
Allo studio detrazioni per addizionale comunale, imposte locali e tariffe per i redditi bassi. L’assessore: «Ci proveremo»
Interpress/Mazzega Venezia, 02.07.2016.- "Venezia ha un futuro", teli colorati esposti in centro storico si iniziativa del gruppo 25 Aprile, FAI e Italia nostra.- Nella foto in Campo S.Silvestro.-
VENEZIA. In una Venezia caratterizzata da una popolazione anziana, il Comune cercherà di aiutare i nuclei con più figli e che fanno difficoltà ad arrivare a fine mese, introducendo il “Fattore Famiglia”.
È questa una delle novità che si legge tra le quasi 300 pagine del Dup (Documento Unico di Programmazione 2019-2021) che contiene le linee guida del prossimo triennio. Così, nella parte che riguarda i «diritti sociali e le politiche della famiglia» spunta l’indicazione di intridurre «il Fattore Famiglia alle addizionali comunali, alle imposte locali e alle tariffe dei servizi, tenendo conto dei carichi familiari». In pratica, chi ha più figli e un reddito basso, dovrebbe beneficiare per primo di una riduzione di tasse».
Interpress/Mazzega Venezia, 02.07.2016.- "Venezia ha un futuro", teli colorati esposti in centro storico si iniziativa del gruppo 25 Aprile, FAI e Italia nostra.- Nella foto in Campo S.Maria Nova
«Per adesso si tratta di una linea guida» spiega Michele Zuin assessore al Bilancio. «Abbiamo sempre detto che uno dei nostri obiettivi è quello di ridurre le tasse e lo potremo fare quando il bilancio sarà risanato del tutto e siamo a un buon punto. Di sicuro quando lo faremo inizieremo dalle famiglie che in questi anni ci hanno perso di più, quindi dai nuclei con più figli e un reddito più basso».
Interpress/Mazzega. 12.11.2016.- "VENEXODUS" togliamo il disturbo
Guardando i dati fotografati all’inizio del documento, la residenzialità in generale necessiterebbe di un aiuto.
Se si guarda il rapporto tra chi diventa un residente veneziano e chi invece sceglie di depennarsi dall’anagrafe, si evince un dato curioso.
Il dato naturale è che in tutto il Comune nel 2017 risulta un calo di 1.830 abitanti, ma se si va a vedere il rapporto tra quanti sono arrivati e quanti se ne sono andati, si vedrà un attivo di 1.246 persone. Come spiegarlo? Prima di tutto bisogna tenere presente che nel 2017 sono nati 1.656 bambini e deceduti 3.486 persone, con un calo appunto di 1.830 persone .
Tuttavia, nello stesso anno, sono arrivati 6.886 nuovi veneziani contro i 5.640 emigrati, con un bilancio in attivo di 1.246 abitanti in più.
Il punto è che in una città con una grande fetta di popolazione anziana, il numero di chi arriva non supera il numero di chi muore tanto che al 1 gennaio del 2017 la popolazione è di 261.905, mentre al 31 dicembre di 261.321.
I 261.321 abitanti (61.482 della Municipalità di Venezia, Murano e Burano; 20.300 di quella del Lido e Pellestrina; 88.280 di Mestre e Carpenedo; 38.988 di Chirignago e Zelarino e 28.393 di Marghera) sono 124.110 maschi e 137.211 femmine e 128.218 famiglie e 191 convivenze. Fino ai 5 anni sono 10.633; dai 6 ai 15 21.644; dai 16 ai 29 32.870; dai 30 ai 65 anni sono 127.003, mentre oltre i 65 69.171. Dal 2012 a oggi, il tasso di natalità è sceso passando da uno 0,72% del 2012 a uno 0,63% del 2016 e 2017, mentre cresce il tasso di mortalità passando dall’1,28 del 2012 all’1,33% del 2017.
Questi numeri riguardano l’intero Comune e non solo Venezia. Il tema della residenzialità rimane quindi uno di quelli più sentiti dai veneziani, in particolare dai giovani che chiedono di non doversene andare. —
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