Venezia, sciopero sociale contro chi sfrutta il lavoro sottopagandolo
VENEZIA. “Sciopero sociale” contro lo sfruttamento dei lavoratori culturali organizzato dal gruppo universitario #invendibili Lisc e Collettivo Sale Docks dei Magazzini del Sale. Una cinquantina di attivisti ha realizzato per l'occasione il "monumento del lavoratore precario", trasportato in tutti i luoghi della cultura veneziana. Dalla biblioteca Querini stampalia passando per Benetton, Ca Foscari, Fondazione Bevilacqua la Masa, Guggenheim fino a Punta della dogana di Pinault, gli attivisti hanno consegnato la carta del diritto del lavoratore culturale, spesso pagato come mediatore anche 2 euro lorde all'ora.
Durante il percorso aderenti al gruppo hanno consegnato in alcune sedi di istituzioni culturali lettere in cui chiedevano il rispetto del lavoro e del Made in Italy, mentre a Cà Dolfin hanno bloccato simbolicamente con dell'adesivo la porta della sede dell'aula magna dell'Università Cà Foscari di Venezia, per denunciare 'lo sfruttamento nella ricercà da parte degli Astenei italiani.
Il "monumento" è stato posizionato dove c'era il Bambino con la rana di Charles Ray come provocazione: se bisogna discutere di cultura partiamo da chi lavora in questo ambito sottopagato.
Nel mirino dei manifestanti, giovani dell'area antagonista, anche le 'grandi firme' della moda, accusate di sfruttare la manodopera, spingere sulla delocalizzazione ai danni dei lavoratori italiani e della produzione nazionale.
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