Venezia, sarà una lunga campagna elettorale: Boraso è il primo candidato sindaco

Già si pensa alle elezioni, parte da Mestre la lista “Impegno”. «Voltiamo pagina, serve il voto anticipato». E dice di avere con sé anche il professor Stefano Zecchi
Interpress/Tagliapietra Venezia 11.03.2013.- Consiglio comunale. Cà Farsetti. Protesta M5S.
Interpress/Tagliapietra Venezia 11.03.2013.- Consiglio comunale. Cà Farsetti. Protesta M5S.

MESTRE. «È il momento di voltare pagina». Il consiglio comunale deve ancora sciogliersi, la seduta è convocata per lunedì a Venezia e in città si presenta già il primo candidato alla poltrona di futuro sindaco.

Si tratta di Renato Boraso, classe 1968, passato da Forza Italia (eletto nel 2000 e 2005 dopo una esperienza nel 1997 con il Cdu) alla civica “Impegno per Venezia, isole e Mestre” fondata due anni fa.

«Da aprile mi sono messo a lavorare con convinzione a questo progetto civico per la città e i fatti di questi giorni mi hanno portato a creare da subito un percorso verso le prossime elezioni. La città ferita merita un nuovo impegno».

Il candidato sindaco denuncia «l’irresponsabilità di chi lascia la città senza un bilancio di previsione mettendo a rischio servizi essenziali» e promette che il suo progetto per «Venezia e Mestre 2020» partirà «dalla concertazione con cittadini e categorie, da un confronto sulle linee guide del futuro programma che non si riduca ai soli 30 giorni prima del voto». E ancora: «Chiederemo elezioni anticipate per Venezia. Ci rivolgeremo al prefetto e al ministro Alfano per votare a fine novembre 2014».

Nella sua avventura da candidato sindaco, Boraso afferma di aver coinvolto anche il collega della civica, con lui in questi anni in consiglio comunale, Stefano Zecchi a cui in caso di vittoria vorrebbe assegnare «l’assessorato alla cultura e all’etica».

Ma il professore che ieri era per lavoro lontano da Mestre poi spiega: «Sono lusingato delle parole di stima di Boraso ma in qualità di responsabile nazionale della cultura per il Nuovo centrodestra resto legato alle decisioni del partito». Zecchi ne è convinto: «A Venezia la prossima campagna elettorale vedrà le liste civiche proporre le iniziative più interessanti».

Boraso nell’elencare i punti del suo futuro programma spiega di non «essere interessato alla politica di destra, sinistra o centro ma solo a quelle tese a salvare la città di terra e di acqua praticamente allo sbando». Il candidato poi spiega: «Due anni fa ho lasciato il Pdl dopo la mia battaglia fin contro la gestione autostradale che mi ha portato anche a rischiare botte e arresti. Resto un garantista ma si fa fatica a non notare nelle ultime vicende giudiziarie le responsabilità del centrodestra».

Alla presentazione in Municipio a Mestre si presentano cinquanta persone, anche del mondo delle categorie (Dino Lazzarotto di Confcooperative, Ivan Palasgo di Apindustria, Ernesto Pancin dell’Aepe, Paolo Dall’Agnola dell’Ascom o l’attore Salvatore Esposito).

Boraso elenca i suoi punti: giunta con otto assessori; il ritorno del prosindaco per Mestre con delega ai lavori pubblici; l’ufficio della Città metropolitana (anche per studiare la divisione tra Venezia e Mestre in due Comuni). Un tavolo permamente con le categorie per il rilancio della città, una rivoluzione per le Partecipate del Comune e interventi per Marghera e Vega. Tolleranza zero al degrado e stop alle Ztl (tutti i punti sul sito www.oimpegnoperveneziamestre.it).

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