Medici, tecnici e anestesisti: a Venezia la sanità a caccia di 254 addetti

I nuovi contratti dovrebbero rendere i posti più appetibili. Lo scetticismo del sindacato: «Argine ai gettonisti»

Maria Ducoli
A Venezia Usl 3 e Usl 4 sono alla ricerca di 254 addetti
A Venezia Usl 3 e Usl 4 sono alla ricerca di 254 addetti

Corsa alla ricerca di 254 professionisti della sanità da inserire nelle strutture delle Usl 3 e Usl 4. Tra qualche giorno si chiuderanno quattro bandi di concorso pubblicati da Azienda Zero con l’obiettivo di rimpolpare la sanità veneta e veneziana, per far fronte all’emorragia di personale che, soprattutto dopo il Covid, ha colpito il Sistema Sanitario Nazionale.

Le figure richieste

I bandi prevedono:

  • 34 posti per tecnici di laboratorio, di cui 30 nell’Usl 3 e 4 nel Veneto Orientale;
  • 31 anestesisti, 14 per l’Usl 3 e 17 per l’Usl 4;
  • 31 medici di Pronto soccorso, 15 per la Serenissima e 16 per il Veneto Orientale;
  • 158 infermieri, 80 per l’Usl 3 e 78 per l’Usl 4.

«Confidiamo che le novità legate al contratto, introdotte dalla Legge finanziaria, permettano di rilanciare la professione infermieristica e indurre i giovani ad avvicinarsi» commenta Mauro Filippi, direttore generale dell’azienda sanitaria del Veneto Orientale ed ex infermiere.

Le sfide della sanità

Filippi sottolinea come la sanità, dopo la pandemia, stia rivedendo organizzazioni e strutture per rispondere alle richieste di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e privata. «Dobbiamo essere bravi a garantire gli spazi che i giovani chiedono» afferma, indicando questa come una delle principali sfide per il settore.

Tuttavia, non sono gli infermieri a destare maggiore preoccupazione. «Molti infermieri delle case di riposo potrebbero tentare il concorso, dato che nelle Rsa si applica il contratto Enti locali, con stipendi inferiori rispetto a quello del comparto sanità».

Le difficoltà per Pronto soccorso e anestesia

«Sicuramente si farà più fatica a coprire i posti per il Pronto soccorso e per Anestesia e Rianimazione», conferma Filippi. «Sono discipline impegnative, con alti livelli di responsabilità e spesso grande pressione, come nel caso dell’Emergenza-Urgenza».

La Cisl Fp ritiene necessario rendere queste specializzazioni nuovamente attrattive. «Bisogna intervenire con la revisione dei contratti e migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro, garantendo maggiore serenità e sicurezza» afferma Dario De Rossi.

Speranze e dubbi dei sindacati

Sonia Todesco della Cgil Fp spera che questi concorsi possano frenare la corsa ai gettonisti, ma avverte: «Sperare non basta. Bisogna capire la disponibilità della Regione ad assumere e superare il tetto di spesa. Stilare graduatorie serve a poco se non si investe in una campagna di assunzioni».

Todesco sottolinea che i medici sono i più difficili da reclutare, dato che possono contare su attività private molto redditizie. Tuttavia, alcune speranze vengono dalle nuove linee guida pubblicate in Gazzetta Ufficiale a dicembre, che pongono limiti all’uso e ai costi dei medici gettonisti. «Questi provvedimenti potrebbero convincere i medici con partita Iva a rientrare nel pubblico» conclude la sindacalista.

 

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