Venezia, San Donà e San Stino: tre bocciature per la Tav
Altre tre bocciature al tracciato dell'alta velocità: da Venezia, San Donà e San Stino
VENEZIA. Il tracciato dell'alta velocità incassa altre tre bocciature. Arrivano dai consigli comunali di Venezia, San Donà e San Stino. A Venezia il voto è stato bipartisan con 37 voti favorevoli allo stop su 37 consiglieri presenti. A San Donà il Consiglio affossa il tracciato basso. Pollice verso anche a San Stino per l'impatto «devastante» sul territorio. Intanto il parlamentare del Pd Rodolfo Viola annuncia: «Il Governo respingerà la richiesta di una proroga alle osservazioni».
A Venezia, nel consiglio comunale che si è tenuto a Mestre, la bocciatura è stata unanime e si è manifestata con il via libera all'invio a Roma nazionale delle osservazioni della giunta Orsoni che evidenziano un'enorme mole di criticità.
Quasi tutti i partiti segnalano l'importanza strategica della Tav ma è il progetto a non convincere nessuno. Quel che oggi è per molti una linea su una cartina preoccupa per il suo impatto ambientale sul territorio, per il mancato rispetto dei vincoli urbanistici e delle previsioni di sviluppo del territorio, dal piano integrato di Campalto, all'area di Tessera.
A San Donà sono 38 osservazioni, quindici pagine di relazione e tre ore di discussione a stroncare il tracciato litoraneo, denunciando l'impatto sul Basso Piave. Il nodo della controrelazione al progetto sta tutto nella premessa: «Nella presentazione delle varie ipotesi di tracciato non si è data pari definizione alle varie soluzioni, presentando un progetto dettagliato riguardante il tracciato basso, che attraversa pesantemente il territorio di San Donà, mentre le soluzioni alternative non presentano pari definizione di dettaglio. Si ritiene che una corretta valutazione possa avvenire solo su documenti equivalenti, che presentino realmente le soluzioni sul medesimo piano di definizione e non su livelli diversi».
Ampio spazio al rischio idraulico; quanto alla viabilità, si chiedono sottopassi in via Macchine, nonché nelle vie Calle dell'Orso, cimitero di Chiesanuova e Argine di Mezzo, altrimenti destinate alla chiusura. Al posto del sovrappasso, chiesto un sottopasso anche in via Ca' Turcata- Bernini. Quindi riferimenti all'enorme impatto paesaggistico e alla scarsità delle mitigazioni ambientali, nonché al rischio rumore per la linea che passa vicino alle case di Caposile.
A San Stino parere negativo sul tracciato basso: «Risulta carente nelle elaborazioni previste dalla legge _ si legge nella delibera _ per gli impatti negativi che comporta per il nostro territorio comunale, per l'eccessivo coinvolgimento di aree vincolate, per l'impatto devastante della cantierizzazione sulle infrastrutture del territorio, per la carenza di una seria valutazione, anche economica delle alternative, e, infine, per il mancato rispetto delle indicazioni regionali». La giunta Moro non si sbilancia sui tracciati alternativi, ma chiede studi più approfonditi.
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