Venezia saluta il Belem. Orsoni: «Queste le navi che vogliamo qui»
VENEZIA. Questa mattina il brigantino a palo «Belem» si è mostrato in tutta la sua bellezza alla città. Attraccato in Riva degli Schiavoni, di fronte al Museo Navale, il veliero è tornato a salutare l’Isola di San Giorgio mentre la Banda di Tessera suonava l’inno francese e italiano, a testimonianza del legame tra i due Paesi. In mattinata è arrivato il sindaco, accolto dall’ambasciatore francese Alain Le Roy, per partecipare ai discorsi istituzionali. In questa occasione ha detto che queste sono le navi che «vorremmo vedere passare in Bacino».
Il «Belem», dal nome di una città brasiliana dove la nave si recava per comprare il cacao, fino al dopoguerra si chiamava «Giorgio Cini», come il figlio di Vittorio, ricordato durante la cerimonia come imprenditore «lungimirante e illuminato».
È su questa nave che hanno conosciuto il mare generazioni di marinai, cole lo stesso comandante attuale, il bretone Jean Alain Morzadec. Fino al 28 aprile sarà possibile visitare gli interni della bellissima nave che guarda San Marco e San Giorgio. La nave fece l’ultima crociera nel 1967, dopodichè inizia un lento declino. Per i tempi che corrono è infatti troppo vecchia.
Dovrà aspettare fino al 1979 per rinascere, quando grazie ai fondi della Cassa Depositi Francese e della Fondazione Belem la nave torna a risplendere e a cavalcare le onde, portando sempre un messaggio di «disciplina coraggio e fraternità».
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