Venezia, riordino dei plateatici arriva il “banco tipo”

Due metri per uno e con divieto (in regolamento) di esporre la merce sui supporti. L’assessore Boraso: “Dal 1 gennaio 2019 sarà posto fine alla casbah in città”

VENEZIA. Prosegue il cammino del nuovo “banco tipo” del quale si dovranno dotare circa 700 degli 800 ambulanti veneziani e un migliaio in terraferma, tra il 2019 e il 2020. Un banco uguale per tutti, differenziato solo tra ortofrutta e tutto il resto, ovvero, i souvenir: una superficie di due metri per uno e il preciso divieto di appendere la merce lateralmente al banco o di esporla sulle barre di sostegno della tenda. Divieti inseriti all’articolo 8 del regolamento del Commercio e, sinora, non esplicitati nel dettaglio, offrendo il fianco alla moltiplicazione a dismisura dei plateatici, “complici” anche controlli insufficienti davanti alla sfrontatezza di troppi e ricorsi al Tar per impugnare le (poche) sanzioni.

Ieri, in commissione, la delibera è stata discussa e approvata: «Manca formalmente il parere della Municipalità di Venezia», spiega il presidente Paolo Pellegrini, «ma arriverà a breve e poi la delibera andrà automaticamente al voto del Consiglio comunale».

In ballo, c’è il riordino di tutto il comparto-ambulanti che andrà in porto tra il gennaio 2019 (per il 60 per cento delle licenze a Venezia e nelle isole) e il 2020, in occasione della scadenza delle concessioni e delle nuove attribuzioni secondo il bando che - promette l’assessore Renato Boraso, che ha ricevuto la delega a gestire la delicata partita-plateatici - sarà aperto entro la fine dell’anno.

Restano però fuori dal ridimensionamento i banchi di Riva degli Schiavoni (un metro per tre) e quelli di San Marco (che restano un metro per un metro). E sul punto, in commissione, si è levata la protesta del Movimento 5 stelle. «Da una parte per alcune tipologie, come la vendita di magliette, un metro per 2 è troppo poco», sostiene la consigliera pentastellata Sara Visman, «e dall’altra si mantengono posizioni privilegiate, con la scusa della turnazione, che abbiamo verificato non essere tale: così non si è equi verso tutti». Ma l’amministrazione tira dritto.

«È vero, un 10% degli 800 banchi veneziani esula da questo riordino, ma questo intervento è epocale ed è frutto di 10 incontri in conferenza di servizio con tutte le parti e, soprattutto, dell’intesa con la soprintendenza», commenta l’assessore Boraso, «stiamo discutendo di 1800 realtà: uno sforzo storico, perché dal 1 gennaio 2019 le aziende che partecipano al bando dovranno adeguarsi tecnicamente al nuovo banco. Finora è stata la deregulation più totale. Voglio ringraziare tutti i consiglieri comunale, senza differenza tra maggioranza e opposizione, perché si sono presi la responsabilità civile e morale di riordinare il disordine imperate da sempre in città. E parlo anche dei pianini per definire i plateatici campo per campo, riva per riva. Vero, i controlli sinora non sono stati sufficienti per l’oggettiva carenza di vigili alla quale questa amministrazione sta facendo fronte, ma ci vorrebbe un esercito per mettere sotto ordine l’attuale casbah: con i nuovi banchi regole certe sarà più facile fare i controlli».
 

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