Venezia, regolamento antipaccottiglia: apertura ai negozi di artigianato di qualità

Accordo tra Comune e Confartigianato: valutazione caso per caso per falegnami, idraulici e parrucchieri nelle aree turistiche

Eugenio Pendolini
Negozio di souvenir a Venezia
Negozio di souvenir a Venezia

Il regolamento antipaccottiglia apre alla verifica, caso per caso, dei negozi di artigianato di servizio. Un esempio? Falegnami, idraulici e parrucchieri.

Il punto di caduta tra Comune e Confartigianato è stato trovato martedì, nel corso di un incontro online in cui sono state gettate le basi per alcune, parziali, modifiche del regolamento varato tre anni fa per dare un segnale di contrasto al degrado del commercio nel cuore della città d’acqua, alle prese negli ultimi anni con l’esplosione dei negozi di chincaglieria per turisti.

L’impianto del testo ora pronto ad essere nuovamente approvato - compreso quindi il lungo elenco di codici Ateco vietati nelle aree più frequentate dai turisti - resterà lo stesso di tre anni fa, come conferma lo stesso assessore al commercio, Sebastiano Costalonga. Tra le novità, è previsto l’inserimento nella delibera di una commissione composta da tecnici del Comune incaricata di valutare caso per caso la richiesta di nuove aperture provenienti dal settore dell’artigianato di servizio. Questa commissione avrà il compito di valutare se la singola proposta sia o meno consona e di alta gamma.

«L’idea di fondo della norma», spiega Costalonga, «è quella di garantire la qualità socio-economica della città. In questi tre anni, nessuno ha mai chiesto in Comune di aprire un negozio di idraulica o un falegname nell’area marciana, ma se questo dovesse succedere ora siamo pronti a valutare la proposta a patto che si rispettino determinati requisiti, a partire dall’artigianato di qualità».

Soddisfazione anche da parte di Confartigianato, con il segretario Matteo Masat: «Siamo contenti di queste modifiche, ora ci auspichiamo che queste modifiche possano essere accompagnate da adeguati controlli da parte della polizia locale».

Tra le altre novità previste, un’apertura è arrivata anche riguardo alle attività di parrucchiere. È stato infatti aggiunto un nuovo criterio per poter aprire un’attività nelle aree cittadine interessate dalla normativa. In particolare, su richiesta di Confartigianato, per evitare il diffondersi di aperture non connotate da professionalità è stato previsto che il requisito del possesso dei titoli necessari all’attività di acconciatore (tra cui corsi professionalizzanti e diplomi) debba essere richiesto al titolare dell’attività e non solamente a chi (socio o dipendente) svolga effettivamente l’attività di acconciatore.

Ultima novità, già anticipata nelle scorse settimane, riguarderà invece l’obbligo di vendita di prodotti in vetro muniti del marchio della regione Veneto. Sul punto, un plauso all’iniziativa arriva da Gianni De Checchi, direttore del periodico di Confartigianato Venezia: « Ora grazie a questo assessore serio e concreto, con cui abbiamo avuto un dialogo fin dall’inizio, si compie il miracolo. Il Marchio Vetro Artistico di Murano c’è, e c’è per tutti. Per aiutare questi produttori che andrebbero premiati e sostenuti e per rendere più bella Venezia, per non vergognarci e girarci dall’altra parte quando giriamo per la città».

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