Venezia, ragazza aggredita per la sesta volta. E parte la caccia all’uomo
VENEZIA. Il racconto dell’aggressione è uguale agli altri cinque episodi che la ragazza ha raccontato ai carabinieri: un uomo dalla pelle olivastra con un particolare tatuaggio sulla mano sinistra che l’aggredisce con violenza. Uomo che lei non conosce e che sembra comparire dal nulla e nel nulla sparire. Martedì sera in campo San Martino l’ultimo episodio che ha visto protagonista ancora G.S., 18 anni, di Castello.
La ragazza ha ricorso alle cure del pronto soccorso dell’Ospedale Civile. Ha riportato contusioni varie e delle ferite. I medici l’hanno giudicata guaribile in 15 giorni.
Martedì sera è uscita di casa con il suo cane, un pastore tedesco, per fargli fare una passeggiata e si è diretta verso campo San Martino. Qui sarebbe avvenuta l’aggressione.
Sono da poco passate le 22. La giovane ha spiegato ai famigliari e ai carabinieri che all’improvviso è comparso il solito uomo con la pelle olivastra e con un particolare tatuaggio sulla mano sinistra. Non si capisce se per strapparle il telefonino o altro, sta di fatto, spiega, che l’aggredisce con violenza. Le procura contusioni a mano, braccia, gamba destra e cervicali, oltre a delle ferite, una delle quali al volto.
Poi come è comparso, scompare nel nulla. La ragazza, ripresasi, chiama aiuto e arrivano i carabinieri. Racconta l’accaduto mentre i sanitari di un’idroambulanza la trasportano all’ospedale San Giovanni e Paolo, dove la raggiungono anche i genitori.
I carabinieri iniziano le ricerche nella zona di San Martino, e non solo. Dell’uomo vestito in nero nessuna traccia. Non ci sono nemmeno testimoni dell’aggressione o qualcuno che abbia visto, prima o dopo l’episodio un uomo sospetto che corrispondesse a quello descritto dalla 18enne. E questo nonostante in zona ci fossero diverse persone. Nessuno ha sentito gridare, chiedere aiuto e nemmeno il cane abbaiare. Falco, il pastore tedesco della ragazza, non sembra abbia reagito all’aggressione della padroncina.
Nessuno ha visto o sentito nulla in questo ultimo episodio, ma nemmeno nelle altre cinque volte che la ragazza ha sempre denunciato ai carabinieri di San Zaccaria. L’ultimo episodio, prima di martedì, era avvenuto a maggio. I carabinieri non sono riusciti a trovare traccia dell’uomo con il tatuaggio. Sono stati controllati i video di decine di telecamere nei pressi e nei dintorni dei luoghi indicati dalla ragazza, dove si sono consumate le varie violenze. Ma nulla, nessun frame che riprenda il violento.
Ma nemmeno testimoni che abbiano visto in giro una persona con il tatuaggio descritto, né prima e né dopo le aggressioni. E tanto meno gli episodi, a iniziare da quello che la ragazza ha denunciato il 30 ottobre scorso, mentre alle 8 di mattina si stava recando a scuola al liceo Benedetti. Sono stati controllati diversi stranieri che gravitano in zona, ma nessuno ha un tatuaggio come quello descritto dalla ragazza. Martedì sera il padre ha segnalato l’accaduto sul suo profilo Facebook, pubblicando la foto della ragazza. A quel punto è scattata una sorta di caccia all’uomo e sono iniziate le segnalazioni al genitore di persone che corrispondono all’uomo indicato dalla 18enne.
Sui social molti hanno consigliato al padre di farsi giustizia da sé.
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