Venezia, raddoppiati in un solo anno alloggi turistici e bed & breakfast
VENEZIA. Arriva anche dai dati 2017 dell’Annuario del Turismo a Venezia - presentato ieri a Ca’ Farsetti dall’assessore al Turismo Paola Mar - la conferma del «boom» incredibile e che sembra inarrestabile di alloggi turistici e bed&breakfast soprattutto nella città storica. Le cosiddette strutture complementari, sono passate infatti dalle 3.706 del 2016 alle 6.005 del 2017, con un aumento di circa 10 mila posti-letto nel solo giro di un anno, superando ormai quota 32.500 e surclassando gli stessi alberghi veneziani che sono poco più di 30.700 e che sono comunque cresciuti di 3 unità (406 contro 403, con aumento di 900 posti letto totali circa).
Scarpa (Ava): «Tutto mordi e fuggi»
Non a caso a preoccuparsi sono ora gli stessi albergatori, con il direttore dell’Ava Claudio Scarpa «Il bilancio delle presenze a Venezia - dichiara - è aumentato dell'11,2 per cento tra il 2016 e il 2017, a conferma di un anno eccezionale sul fronte degli arrivi. Ma in questo 2018 il trend è in evidente calo, assestandosi finora sul -15 per cento di fatturato. Preoccupa il forte aumento di posti letto in strutture extra-alberghiere, quasi raddoppiate, un incremento improvviso mai registrato prima. È evidente il cambio di modello di turismo cittadino e lo spostamento del flusso su un sistema "mordi e fuggi" che non porta ricchezza. Un fenomeno che denunciamo da tempo. Non possiamo cantare vittoria per l'aumento del numero di presenze turistiche in città se non va di pari passo con la qualità e con il fatturato. A fronte di un utile d'impresa diminuito del 15 per cento è necessario aprire con urgenza un dibattito sul futuro dell'economia turistica cittadina».
Quasi 4500 alloggi turistici
«Nel dato vengono comprese anche le locazioni turistiche, che risultano essere 4.437 - ha spiegato l'assessore Mar - Sul tema però abbiamo già intrapreso diverse azioni, tra cui una lettera inviata al Governo di concerto con le amministrazioni di Roma, Firenze, Napoli e Milano per chiedere di intervenire. Di più, intendiamo sensibilizzare lo Stato per l'ambito che interessa il Codice civile. È un dato che emerge anche grazie all'attenzione che questa Amministrazione ha voluto concentrare sul settore». Il «boom» in un solo anno del numero delle strutture di ricettività turtistica, dunque, si spiega in parte anche con l’emersione dal “nero” di molte di esse, dopo i controlli avviati anche dall’Amministrazione. Ma resta impressionante nelle sue dimensioni.
Record di presenze
Per quanto riguarda presenze e arrivi alberghieri il 2017 è stato comunque un anno record a Venezia, con gli arrivi cresciuti dell’8,4 presenze dell’11,2 per cento, anche conil traino della Biennale Arte - ha ricordato ieri Mar - che ha attirato in laguna 615 mila visitatori. Nello specifico nel territorio comunale di Venezia nel 2017 si sono registrati 5.034.882 arrivi e 11.685.819 presenze. A segnare la performance migliore è il centro storico, che ha registrato un +9 per cento in fatto di arrivi e un +11,6 per cento in fatto di presenze (in termini assoluti sono stati rispettivamente 3.155.548 e 7.862.292). Il Lido di Venezia, invece, ha virato in negativo rispetto al 2016 dello 0,7 per cento per quanto riguarda gli arrivi (184.753 contro 185.995) ma ha "recuperato" attraverso le presenze (+3,7 per cento). In terraferma dati in linea con l'andamento generale (1.694.581 arrivi e 3.264.545 presenze, rispettivamente +8,4 per cento e +11,5 per cento).- Il territorio metropolitano mantiene gli stessi trend di crescita, segnando un +8 per cento in fatto di arrivi e un +7,6 per cento in fatto di presenze. Cresce anche il mercato del settore balneare, che segna un +5,9 per cento di presenze.
Soprattutto stranieri
A Venezia cresce soprattutto il turismo straniero: +9 per cento di arrivi e +12 per cento di presenze e i flussi aumentano sensibilmente anche nei mesi considerati di bassa stagione. Concentrando l'attenzione sulle nazionalità dei turisti stranieri che raggiungono Venezia, a guidare la top 10 sono gli statunitensi (14,2 per cento di arrivi sul totale), mentre recuperano posizioni i cinesi dopo il calo sensibile del 2016, attestandosi in quinta posizione dopo Usa, Regno Unito, Francia e Germania. —
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