Venezia, qualità della vita in picchiata
Siamo una provincia che continua a risparmiare nonostante la crisi, ma che invecchia sempre di più, con uno scarso ricambio generazionale, anche nella piccola e media industria, sempre più “taglieggiata” dalla microcriminalità. Un’area urbana dove i prezzi delle case restano molto alti, ma dove c’è comunque una diffusa sensibilità ambientale e che continua - a partire dal suo capoluogo Venezia - a essere una meta appetibile per il tempo libero, dall’appeal turistico del suo territorio, alla sua ristorazione. Ma, complessivamente, la nostra qualità della vita sta scendendo.
È la fotografia in chiaroscuro - più scuro che chiaro - “scattata” dal dettagliato rapporto annuale sulla qualità della vita nelle 107 province italiane pubblicato dal Sole 24 Ore (sulla base di dati Istat, Anci, Infocamere e di altra provenienza) proprio alla vigilia, per Venezia, della sua “sostituzione” con la nuova Città Metropolitana. La Provincia di Venezia, pur restando nella parte medio-alta della classifica - è 39 a su 107 - perde quattro posizioni rispetto allo scorso anno, incalzata proprio da Padova, in risalita, che dovrebbe almeno in parte riunirsi proprio con l’area veneziana nella Città Metropolitana.
I punti di forza sono soprattutto nel tempo libero, dove Venezia è complessivamente quinta tra le province italiane, grazie in particolare al suo gradimento turistico (è terza dopo Bolzano e Rimini per numero di presenze turistiche per abitante) e all’indice di creatività (è nona), ma anche i datti relativi al numero di spettacoli, alle librerie, alla ristorazione, all’indice di sportività.
Sul piano economico quella di Venezia resta una provincia ricca (è diciannovesima per la ricchezza prodotta), tutelata (è quindicesima per l’importo medio delle pensioni,che sfiorano gli 860 euro), ma anche molto attenta a spendere, con la crisi in atto (è solo al posto numero 66 per la spesa pro-capite, do poco superiore ai mille euro per abitante), mentre anche l’inflazione si fa sentire (è quasi al 3 per cento, il che ci colloca intorno al 73esimo posto in classifica).
E se la disoccupazione è ancora un problema meno grave che altrove (siamo al ventiquattresimo posto), fa seriamente riflettere il dato relativo all’imprenditoria giovanile (imprenditori in attività di meno di trent’anni di età), dove siamo tra gli ultimi, precedendo solo Cagliari, Taranto, Treviso e Belluno. le opportunità per i giovani non abitano più qui, perché i “vecchi”, evidentemente, non mollano. Del resto siano solo al. posto numero 83 per lo spirito d’iniziativa e 32esimi per la propensione a investire.
Siamo agli ultimi posti in assoluto tra le province italiane, in senso negativo, anche per la microcriminalità (scippi, rapine e borseggi) con dietro di noi solo i grandi centri urbani e per i furti in casa. Ci salviamo, invece, per la pagella ecologica, grazie soprattutto al Comune di Venezia, con un buon sesto posto assoluto.
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