Venezia, plateatici con lo sconto del 30 per cento
VENEZIA. Plateatici con lo sconto. La città scoppia, invasa da sedie e tavolini dei sempre più numerosi bar e ristoranti per turisti. Ma il Comune di Venezia decide di far pagare meno la tassa sull’occupazione del suolo pubblico. E proprio nel periodo estivo, quello più critico dal punto di vista delle presenze turistiche. In questi giorni l’Ascom, associazione dei commercianti di Venezia, Mestre e Marghera, ha inviato l’avviso a tutti i suoi iscritti. «Con la nuova delibera è prevista una riduzione del 30 per cento della tariffa per i plateatici usati da aprile a settembre», si legge nella lettera, «indipendentemente dalla durata dei locali cui gli stessi fanno riferimento e dalla concessione originaria rilasciata. La domanda di riduzione dovrà essere presentata su base volontaria direttamente a Veritas. Si consiglia a tutte le ditte di contattare la propria associazione di riferimento per un'approfondita analisi della propria posizione».
Quasi un terzo di sconto sulla tariffa, dunque. Per le attività che usano sedie e tavolini nella stagione estiva. Quasi tutte, ovviamente, dal momento che in inverno i plateatici sono poco utilizzati. A Veritas confermano e allargano le braccia: «Noi siamo un’azienda del Comune, mettiamo in pratica quello che il Comune decide». Ma chi ha deciso di fare lo “sconto” ai Pubblici esercizi sull’occupazione di suolo pubblico, peraltro già a livelli di guardia? Le nuove tariffe sono state messe a punto in applicazione della delibera del Consiglio Comunale numero 55 del 21 dicembre scorso. Su proposta della maggioranza è stato modificato il regolamento della Tari del Comune. Introducendo all’articolo 13 le nuove riduzioni per la tassa. Al «comma a» sono previste le riduzioni del 17 per cento per i residenti del Comune di Venezia nelle abitazioni con un unico occupante. Il comma b, più articolato, prevede una riduzione del 30 per cento per le attività che hanno occupazione stagionale di suolo pubblico.
«La riduzione», si legge nel testo della delibera, «va concessa anche per i soli plateatici, indipendentemente dall’eventuale riconoscimento della stagionalità per i locali cui gli stessi fanno riferimento». Il limite di giorni per cui si può chiedere la riduzione è di 183 giorni l’anno di apertura e nel periodo dal 15 aprile al 30 settembre». «I rimanenti 15 giorni», conclude l’articolo, «possono essere utilizzati in occasione di particolari manifestazioni (esempio il Carnevale di Venezia) o per anticipare o posticipare l’utilizzo di detti plateatici in considerazione dell’andamento climatico stagionale». Una sola eccezione. «La riduzione non può essere concessa», si legge nel regolamento, «per i plateatici serviti da coperture o elementi atti a riscaldare». I famosi «funghi» a gas utilizzati solo nelle stagioni fredde da molti locali, a cominciare da quelli sulla Riva del Vin, sotto il onte di Rialto.
Decisione che porterà qualche centinaia di migliaia di euro in meno nelle casse di Ca’ Farsetti. E che fa discutere.
Se da un lato il provvedimento potrà funzionare da incentivo per le attività di Pubblici esercizi che stentano a decollare in terraferma, a Mestre e Marghera, dall’altro sarà evidentemente un incentivo a richiedere maggiori superfici di suolo pubblico da occupare.
Una direzione opposta rispetto a quanto richiedono da anni comitati di cittadini e la stessa Unesco. L’introduzione dei «pianini», che doveva limitare le superfici occupate da sedie e tavolini, non sta ancora dando i frutti sperati. E in molte aree della città il plateatico è aumentato. Adesso sarà anche a prezzo scontato.
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