Venezia, atti persecutori e omofobi: perquisizioni a casa di tre giovani vicini all’estrema destra
La Digos di Venezia ha eseguito tre perquisizioni nei confronti di giovani italiani – tra cui un minorenne – indagati per atti persecutori a sfondo omofobo: ecco cosa è successo

Nelle prime ore di oggi, venerdì 4 aprile, la Polizia di Stato di Venezia ha eseguito tre perquisizioni nei confronti di altrettanti giovani italiani – due maggiorenni e un minorenne – indagati per atti persecutori aggravati da matrice omofoba.
L’attività, condotta dalla Digos di Venezia, è nata da un'indagine su aggressioni verbali, intimidazioni e un atto vandalico: nel mese di febbraio, infatti, una svastica era stata tracciata sul portone di casa della vittima, un coetaneo, costretto a chiedere più volte l'intervento della Polizia.
Gli accertamenti investigativi, condotti attraverso testimonianze, osservazioni mirate e analisi delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private, hanno portato all’identificazione dei sospetti, simpatizzanti dell’estrema destra.
Uno degli indagati è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria per il presunto coinvolgimento nel danneggiamento della sede veneziana dell’Udu (Unione degli Universitari), imbrattata con croci celtiche e scritte omofobe nella notte tra il 7 e l’8 marzo 2025.
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