Venezia, paline in plastica: arrivano centinaia di multe
Vigili scatenati, ma una delibera consente l'uso di materiali diversi dal legno. Scoppia la protesta a Cannaregio
Paline in legno, una delibera di giunta autorizza anche quelle in plastica
VENEZIA. Centinaia di multe per le paline in plastica. Un raid dei vigili urbani nella zona di Cannaregio solleva violente proteste da parte dei concessionari di spazi acquei. Contravvenzioni elevate per uso di «materiale vietato dal regolamento». Anche se la giunta ha approvato qualche mese fa una delibera che consente di utilizzare materiali diversi dal legno. Ma il provvedimento non è ancora esecutivo, perché il Consiglio comunale non lo ha approvato. E chi pianta oggi pali in plastica è fuorilegge. Ecco allora le multe, accompagnate anche dalla diffida a riprstinare i pali oroginali inviata dall'Ufficio spazi acquei del Comune. «Se non lo fanno i concessionari provvede l'Asm e il costo viene addebitato al privato», dicono.
Rivolta che si estende. Tanto che domani, nella sede del Pd di Strada Nuova, è stata convocata alle 18 una riunione a cui parteciperà anche l'assessore alla Mobilità Ugo Bergamo. «Ci sono enti pubblici che hanno i pali in plastica e non è successo nulla», dicono i multati. Molte delle contravvenzioni riguardano anche pali in ferro o ricoperti di plastica. Una babele che adesso il Comune vorrebbe sistemare. Da anni si discute se sia giunto il momento di sostituire il legno con la plastica. «Esistono sistemi nuovi per far durare il legno più a lungo e preservarlo dalle teredini e dall'usura», dicono gli scettici. Ma intanto la confusione è massima.
Cosa succederà se tra qualche giorno il Consiglio comunale approverà la nuova normativa sui materiali? «Le contravvenzioni saranno congelate», dicono in Comune. In tanti nel frattempo hanno fatto ricorso. Un nuovo regolamento che interessa più di settemila concessionari tra centro storico e isole. Tanti infatti sono i posti barca gestiti dal Comune, che ricava dal questo circa un milione di euro l'anno. Dalla tassa sono esclusi i proprietari di barche tradizionali in legno.
Un problema sentito quello del posto barca. Sono oltre mille le domande giacenti negli uffici dell'assessorato a palazzo Cavalli. E con il nuovo regolamento entra in vigore anche l'obbligo del bando per assegnare i posti. Non sarà più sufficiente la «contrattazione privata», del proprietario di barche che fa richiesta saputo che un posto si è liberato.
Adesso ad avere la precedenza sono i proprietari di edifici e rivette che vogliono ormeggiare la barca sull'acqua di fronte alla loro proprietà. Per gli altri si va a gara. Un sistema più trasparente che dovrebbe anche qui elinminare o ridurre al minimo la discrezionalità.
Di regole chiare ci sarà presto bisogno visto che con la nuova darsena al Tronchetto si libereranno nei canali interni 250 posti barca di grandi dimensioni. Ne saranno ricavati circa 450 per coloro che hanno fatto richiuesta. E l'assegnazione, promettono in Comune, sarà fatta con bando pubblico. Intanto si attendono indicazioni sulle nuove paline di ormeggio.
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