Venezia, nuova luce su Tintoretto nella Scuola di San Rocco
Una luce speciale per omaggiare la nascita di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto. A 500 anni dall’anniversario di uno dei pittori più amati della storia dell’arte, nato nel 1519 e morto nel 1594 a Venezia, la Scuola Grande di San Rocco ha deciso di rinnovare completamente l’illuminazione dei piani che custodiscono le opere dell’artista. In questi giorni l’ingegner Demetrio Sonaglioni, vicario della Scuola Grande, e il light designer trevigiano Alberto Pasetti, stanno mettendo a punto le ultime correzioni per un innovato sistema di luci da sottoporre poi alla Soprintendenza.
«Era quello che mi ero ripromesso di fare dieci anni fa quando sono stato nominato vicario» racconta Sonaglioni, occhio esperto e abituato all’immagine con un passato in Rai prima come dirigente tecnico a Venezia e poi come direttore d’esercizio a Roma «Entrando nella Scuola di San Rocco mi ero reso conto che i locali erano male illuminati. Oggi si sta avverando questo sogno, spero che in un futuro prossimo potremmo anche valorizzare l’illuminazione della Chiesa di San Rocco».
A fine settembre la Scuola Grande di San Rocco offrirà a gruppi di massimo 20 persone e su prenotazione una particolare visita guidata, sfruttando queste nuove luci, in grado di illuminare nei minimi dettagli i particolari dei dipinti. Le lampade di Mariano Fortuny rimarranno, ma la regia luminosa di Pasetti permetterà al visitatore un’esperienza intensa. Un microscopico binario di luci led illuminerà infatti il quadro al punto che sembrerà di vederlo in movimento e più reale che mai.
Si tratta di proiettori led di ultima generazione, sperimentati dalla società di Recanati iGuzzini già nella Cappella degli Scrovegni e adesso pronti per illuminare la Sala Capitolare.
L’intervento costerà circa 200 mila euro, 100 mila dati come sponsorizzazione da iGuzzini e gli altri provenienti dalla Scuola di San Rocco. L’architetto Pasetti, già responsabile dell’illuminazione del ciclo del Carpaccio alla Scuola Dalmata a Castello, aveva già curato nel 2009 la Sala Terrena, grazie a una sponsorizzazione di Osram. Tuttavia in questo settore la tecnologia avanza in un batter d’occhio. Nel 2014 la Confraternita lo aveva richiamato per avviare una nuova illuminazione a led nella Sala dell’Albergo, finanziata dalla marca di orologi svizzeri Jaeger-LeCoultre.
«Dopo questa esperienza di progettazione di illuminazione» spiega l’architetto Pasetti «è stato fatto un progetto pilota in collaborazione con i veneziani Marco Luitprandi, Chiara Masiero Sgrinzatto, Luca Nicolò Vascon di Officine Panottiche e il programmatore Matteo Tagliatti, progetto candidato al Premio Compasso d’Oro Adi 2018».
Non è finita qui. La corsa verso la luce è continuata con il nuovo sponsor: «Come azienda ci teniamo a promuovere i beni culturali del nostro Paese» spiega l’architetto Piergiovanni Ceregioli, direttore del Centro Ricerche di iGuzzini «Abbiamo scelto la Sala Capitolare perché è complessa e per noi rappresentava una vera sfida». Una sfida che sembra riuscita. Quale migliore omaggio a Tintoretto, passato alla storia proprio come maestro della luce?
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