Venezia. Notte da sballo, muore a 20 anni per un mix di alcol e farmaci
Una ragazza trovata senza vita in casa di un amico: in ospedale è arrivata già morta. Era reduce da una serata "alcolica" e aveva assunto dei farmaci. Disposti gli esami per stabilire la causa del decesso
La ragazza è arrivata all’ospedale Santi Giovanni e Paolo priva di vita Oggi l’incarico per l’autopsia sul corpo della giovane deceduta
VENEZIA. In ospedale dei Santi Giovanni e Paolo è arrivata già morta: G.F., veneziana di 20 anni, martedì sera era rimasta a casa di un amico della stessa età. C'erano altri giovani e probabilmente avevano bevuto superalcolici, poi avrebbe preso alcune pastiche, forse dei tranquillati e il suo cuore non ha superato la crisi. E' morta per un arresto cardiaco, ma il pubblico ministero Maria Cristina Motta stamane darà al medico legale di turno l'incarico di compiere l'autopsia per stabilire la causa del decesso della studentessa veneziana. Il magistrato vuole capire perchè è morta, ma anche quando e, inoltre, se c'era la possibilità di salvarla.
Se qualcuno degli amici che martedì sera hanno condiviso con lei lo sballo alcolico avesse capito fosse stato in sè, lucido, e avesse chiamato il 118 la giovane si sarebbe salvata? Una domanda alla quale forse neppure il medico legale che oggi sarà incaricato dell'esame riuscirà a rispondere. G.F., comunque, non era una sbandata, alle spalle aveva una famiglia normale, frequentava amici per bene, aveva frequentato medie e liceo in centro storico, poi all'Università. Ma come tante coetanee - si, non solo per i maschi, anche le ragazze per le quali un tempo bere e ubriacarsi era disdicevole non si trattengono - faceva uso di alcol, sì questa è il modo giusto di dirlo, perchè bere uno spritz, un bicchiere di vino o di rum in compagnia non è vietato e neppure fa male, ma utilizzare birra, vino e superalcolici per sballare è come sniffare la cocaina o fumare l'eroina. Gli effetti sono egualmente devastanti, anche se a più lunga scadenza.
Eppure, anche poco meno di un mese fa, siamo stati costretti a scrivere di una quindicenne ricoverata in ospedale in coma etilico: aveva bevuto con le amiche in un bar che poi è stato chiuso. In questo caso all'alcol sono state aggiunte le pastiche, gli amici dicono tranquillanti, ma sarà il medico legale a stabilirlo. Probabile, comunque, che sarà necessario attendere almeno una settimana per concoscere la sostanza che ha ingerito aggiundendendosi all'alcol. Toccherà, infatti, agli esami istologici e tossicologici di laboratorio compiuti sui tessuti prelevati dal corpo di G.F. rivelare quale veleno sia stato letale per il suo fisico provato, per il suo cuore.
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