Venezia, notifiche impossibili a 21 portabagagli abusivi
VENEZIA. La Procura di Venezia ha chiesto ben 21 misure di prevenzione al Tribunale nei confronti di altrettanti rom che da anni si improvvisano portabagagli in Piazzale Roma, soprattutto ai piedi del Ponte della Costituzione, ma trattandosi di persone senza fissa dimora non sarà facile raggiungerle e comunicare loro che c’è la richiesta nei loro confronti e che devono nominare un difensore per il giorno dell’udienza. E se la comunicazione non va a buon fine non può partire la procedura.
Non solo: solitamente le misure di prevenzione decise dai giudici prevedono, ad esempio, che coloro che sono oggetto del provvedimento non escano di casa durante le ore notturne. In questo caso, i 21 in questione una casa vera e propria non la possiedono ed è quindi altamente probabile che questa richiesta della Procura non vada a buon fine.
Da quando il ponte è stato costruito - è dal 2008 - i facchini abusivi si sono moltiplicati e si sono sistemati proprio ai suoi piedi, sia da una parte sia dall’altra, quello che non accadeva sul Ponte degli Scalzi, dove è davvero difficile vedere turisti che lo attraversano con le loro valige. Per la maggior parte si tratta di rom che arrivano dai campi più o meno abusivi situati intorno a Mestre. In più di un’occasione sono scattati gli arresti, ma se non c’è un atto di violenza o una esplicita minaccia le forze dell’ordine non possono far scattare le manette. Tre anni fa, uno di loro è stato arrestato e accusato di rapina perché aveva strappato alcune banconote di mano al turista che le aveva estratte dal portafoglio. Aveva patteggiato un anno e quattro mesi. Lo scorso anno, altri due rom erano stati condannati a sei mesi ciascuno per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ma inizialmente erano stati accusati dei estorsione. Comunque, anche loro avevano di fatto minacciato i turisti di portare via i loro bagagli, visto che, arrivati davanti al loro albergo, se ne stavano andando con le valige.
Di solito, invece, non compio atti di violenza, si propongono più volte, insistono, tolgono di mano i bagagli, passato il ponte chiedono un obolo anche se qualche volta puntano a imporre una tariffa. Comunque, non commettono un vero e proprio reato, sono più attenti di un tempo, quando erano più minacciosi. E proprio per questo per le forze dell’ordine è più difficoltoso intervenire, così negli uffici della Procura si era pensato alla soluzione delle misure di prevenzione per far scattare le quali non servono condanne e arresti. Per il Tribunale, però, raggiungere le 21 persone che le forze dell’ordine hanno individuato è quasi impossibile.
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