«Venezia non può cancellare la Bevilacqua»

Levata di scudi contro la messa in liquidazione. L’assessore Zuin: «È una questione di risparmio e semplificazione»

VENEZIA. Cancellata l’Istituzione Bevilacqua La Masa. Insieme ad altre istituzioni, ritenute a ragione o a torto «sovrastrutture burocratiche», la giunta ha abolito con un colpo di penna anche la prestigiosa Opera che dal 1898 ha come scopo la promozione dei giovani artisti veneziani. Delibera che adesso andrà in Consiglio comunale. Se sarà approvata, dal primo settembre la Bevilacqua sarà messa «in liquidazione». Levata di scudi da parte della cultura cittadina.

La fondazione. «Una cosa incredibile, e solo tre mesi fa avevano fatto il bando per il presidente», dice Giancarlo Borile, consigliere anziano che in assenza del presidente governava il cda dell’Istituzione insieme ai consiglieri Daniela Ferretti, Mirella Brugnerotto, Marco Sportillo, Monica Calcagno e al direttore Elisabetta Meneghel, «dal Comune non abbiamo ricevuto neanche una telefonata. La Bevilacqua non costa al Comune, vive grazie agli sponsor. Le sue sedi sono del Comune, ma questo è previsto dallo statuto».

Crovato: "Questa volta è stato preso un granchio"
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.07.2015.- Consiglio Comunale. Cà Farsetti. Maurizio Crovato

Perché a fine Ottocento la contessa Felicita Bevilacqua aveva deciso di donare il palazzo di Ca’ Pesaro al Comune «purché fosse impiegato per ospitare i giovani artisti ai quali è spesso interdetto l’ingresso nelle grandi mostre». Poi negli anni la sede era stata spostata da Ca’ Pesaro a palazzo Tito a San Barnaba e a palazzo Carminati, con una sede espositiva in piazza San Marco. Ma lo scopo sociale doveva restare quello della promozione degli artisti giovani.

Un punto su cui si era battuto, contro il disinteresse delle istituzioni, lo storico presidente della Bevilacqua Renato Borsato, scomparso qualche anno fa. A partire dal 1999, anno del centenario, la Bevilacqua aveva organizzato anche esposizioni di artisti famosi come Yoko Ono, Basquiat, Frida Kahlo, Jim Hodges. Da Opera a Fondazione, fino a diventare un’Istituzione, con Cda autonomo e possibilità di movimenti slegata dalle regole della Pubblica amministrazione.

La semplificazione. Ma adesso si torna indietro. «È una questione di risparmio e di semplificazione», ha spiegato l’assessore alle Aziende e al Bilancio Miche Zuin, «l’attività delle fondazioni non sarà penalizzata». Ma Borile paventa che sia il primo passo verso lo smembramento di una realtà autorevole e autonoma. «Chi se ne occuperà se sarà riassorbita nel Comune?», dice. «Non c’è nemmeno il motivo economico. Lo sapete quando ho preso per un anno di consiglio? 80 euro. Venti euro a seduta, in pratica volontariato.

20090528 - VENEZIA - ACE. YOKO ONO PRESENTA ANTON'S MEMORY. L'artista Yoko Ono ha presentato stamane, 28 maggio 2009 ,al palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa, il suo ultimo lavoro, "Anton's Memory", una antologica dedicata ad un figlio immaginario. Andrea Merola/Ansa/ji
20090528 - VENEZIA - ACE. YOKO ONO PRESENTA ANTON'S MEMORY. L'artista Yoko Ono ha presentato stamane, 28 maggio 2009 ,al palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa, il suo ultimo lavoro, "Anton's Memory", una antologica dedicata ad un figlio immaginario. Andrea Merola/Ansa/ji

Politica culturale. «Una scelta che non può lasciare indifferenti» commenta Gabriele Scaramuzza, della segreteria comunale del Pd, «e denota la mancanza di una politica culturale di questa amministrazione». Il Pd ricorda anche la recente chiusura del teatro Fondamente Nuove, altra perdita importante per la cultura cittadina. Non decisa dal Comune, in quanto struttura privata, ma comunque avvenuta. «La Bevilacqua è una straordinaria macchina levatrice di talenti», continua Scaramuzza, «non solo vetrina ma luogo di produzione culturale, e la sua opera va incoraggiata. La giustificazione dei costi è risibile visti i compensi ai consiglieri, 20 euro lordi a seduta». Una realtà straordinaria che va tutelata. «Mi piacerebbe che il sindaco venisse a trovarci», continua Borile, «per vedere quanti giovani ci chiedono spazi e offrono le loro opere. Questa è una realtà viva».

Le altre istituzioni. La delibera che abolisce l’Istituzione Bevilacqua La Masa ha cancellato anche le istituzioni del Centro Maree, del Parco della Laguna e dell’Ente Gondola. Sull’Ente gondola i gondolieri non hanno protestato. «Continueremo a offrire la nostra collaborazione», dice il presidente Aldo Reato, «gli organi di autogoverno della categoria restano. Non avendo più i finanziamenti da distribuire anche l’Ente Gondola aveva diminuito la sua attività». Per il Centro maree si tratta di un ritorno al passato. Ma per la Bevilacqua, come per il Parco, la protesta monta.

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