Venezia, non ci sono più bambini chiude la storica scuola

Dopo quasi 90 anni se ne va l’istituto delle Ancelle di Gesù bambino a Cannaregio Da 200 alunni si è passati ai 25 di oggi. Suor Daniela: «Nessuno si è accorto di noi»
Il cortile dell'asilo Ancelle di Gesù, rimasto senza bambini: ha chiuso
Il cortile dell'asilo Ancelle di Gesù, rimasto senza bambini: ha chiuso

VENEZIA. Una giornata triste per la scuola d’infanzia paritaria delle Ancelle di Gesù bambino, a Cannaregio. Dopo quasi novant’anni di attività, l’istituto, nato nel 1929 ad opera delle suore Ancelle fondate da Elena Silvestri con sede nell’antico palazzo nobiliare Seriman (a pochi passi da campo dei Gesuiti), è costretto a chiudere i battenti. Sono caduti nel vuoto gli appelli alle amministrazioni e ai privati per salvare lo storico asilo veneziano.

Tra le cause, la prima è quella della denatalità. Lontani i tempi d’oro degli anni ’80, quando la scuola comprendeva le elementari e ospitava fino a 200 bambini l’anno. Quest’anno gli iscritti sono stati 25, in drastico calo dagli ultimi cinque-sei anni. Legata al problema delle poche iscrizioni è la mancanza di entrate sufficienti a coprire i costi di gestione. Nonostante un inevitabile aumento delle rette (da 160-200 euro fino a 180-220, più del doppio rispetto alle scuole pubbliche), gli introiti non bastano. «La scuola è stata fondata con l’intento di essere popolare e non d’elite», spiega suor Daniela, coordinatrice didattica delle Ancelle, «e a tutto questo, si aggiunge una cronica carenza di personale religioso e la necessità di dover pagare personale esterno. Nonostante tutte le difficoltà, la qualità della scuola non è mai scesa, però ci piange il cuore, perché il nostro ordine è nato proprio per l’educazione e fa male riscontrare che le istituzioni non si sono accorte delle nostre difficoltà».

Venezia, sempre più over 70 e calo dei 40enni


«Non è un periodo facile per gli istituti parrocchiali nella provincia di Venezia che raccolgono ben 10.164 bambini tra 0 e 6 anni» denuncia Stefano Cecchin, presidente della sezione FISM Venezia. Ad oggi sono 129 le scuole paritarie dell’infanzia associate alla FISM con 40 asili nido integrati, sei (compreso l’asilo a palazzo Seriman) sono andate perse solo negli ultimi cinque anni. Oltre all’annoso problema della denatalità (che in alcune aree come Tessera e Dese ha toccato punte di meno 15%), c’è quello del disagio socio-economico. L’attuale contesto lavorativo consente a sempre meno famiglie di pagare rette d’iscrizione alte. Un fenomeno che comporta anche la mancata iscrizione di un elevato numero dei figli di stranieri (a seguire l’andamento generale delle scuole d’infanzia pubbliche, che nel prossimo anno scolastico vedranno 1475 bambini in meno) e che viene accentuato dal taglio dei finanziamenti pubblici (meno 14, 7% dei contributi regionali e meno 15% da Ca’Farsetti). «La coperta è corta, bisogna capire che il nostro petrolio è il cervello e l’istruzione dei nostri figli», dice ancora Cecchin, «i sindaci devono dimostrare più forza nel chiedere i finanziamenti al ministero».
 

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