E’ morto l’avvocato Andrea Franco, lutto a Venezia

Scomparso a 66 anni dopo una malattia. Aveva seguito i grandi processi in laguna, dalla mala del Brenta alle Cooperative Rosse e più di recente le tangenti per il Mose. Il presidente dell’Ordine Bortoluzzi: «Amava la sua professione». Il collega Alberini: «Una persona brillante»

Eugenio Pendolini
L'avvocato Andrea Franco, morto a 66 anni
L'avvocato Andrea Franco, morto a 66 anni

La città di Venezia piange l’avvocato Andrea Franco, scomparso all’età di 66 anni. Professionista ironico e appassionato, penalista sempre dalla parte degli ultimi, sempre in prima linea grazie al suo impegno sociale con il quale interpretava la sua attività di avvocato.

Negli ultimi tempi, si era dedicato anima e corpo all’associazione Nessuno tocchi Caino, organizzazione votata all’abolizione della pena di morte nel mondo; e alla commissione carcere della Camera Penale Veneziana. A inizio dicembre, in un post su Facebook, l’avvocato Franco aveva raccontato la scoperta di un tumore nel corso di una Tac successiva ad un intervento cardiaco.

Non si era buttato giù e, anzi, si era lasciato andare ad un invito alla prevenzione. Fino all’ultimo, in attesa di poter nuovamente indossare la toga, non ha mancato di intervenire sui social per commentare le vicende nazionali e quelle che riguardavano la sua amata Venezia.

Iscritto all’albo degli avvocati di Venezia dal 1991, Franco ha ricoperto il ruolo di difensore in decine e decine di processi di enorme rilievo cittadino. Ha seguito, ad esempio, il procedimento sulle tangenti per il Mose, i procedimenti riguardanti la costruzione della terza corsia della Venezia-Milano e la tangentopoli veneta, compreso anche il procedimento Veneto Teatro e quello sulle cosiddette Cooperative Rosse. Ha svolto attività difensive anche in alcuni processi di criminalità organizzata, tra cui quelli relativi alla Mala del Brenta.

La morte dell’avvocato Franco ha colpito fin dalle prime ore di ieri colleghi e professionisti che hanno avuto modo di lavorare al suo fianco in questi anni.

«L’avvocatura, non solo veneziana, perde un vero signore, un bravo avvocato, un amico vero», il commento del presidente dell’ordine degli avvocati, Tommaso Bortoluzzi, «Andrea amava questa professione, che esercitava con la sua ironia ed autoironia, in tutte le sue sfaccettature. Ha ricoperto incarichi prestigiosi, ma è sempre rimasto Andrea. Manca già». Un momento di raccoglimento, nel corso di un’udienza, gli è stato dedicato anche dal presidente della sezione penale del tribunale di Venezia, Stefano Manduzio. Commosso anche il ricordo di Renato Alberini, presidente della Camera Penale Veneziana: «Oltre ad aver perso un valente collega, abbiamo perso soprattutto un caro amico.

Lo ricordiamo tutti come persona brillante, aperta al dialogo ed al confronto, sempre pronto alla battuta: da lui abbiamo ricevuto la grande lezione di non prendersi mai troppo sul serio».

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