Venezia, mimi mascherati, scatta la multa
VENEZIA. Si travestono da mimi, con il viso completamente dipinto, o coperto da maschere veneziane. Si vestono come se fosse Carnevale e lo fanno tutti i mesi dell’anno. Sono stranieri, rumeni soprattutto, e senza alcun permesso si piazzano nelle principali vie turistiche di Venezia, con l’obbiettivo di racimolare qualche moneta. Sono artisti di strada irregolari, che non hanno chiesto alcun permesso al Comune e che girano senza essere riconoscibili, come invece prevede la legge. Tra martedì e mercoledì i carabinieri della Compagnia ne hanno fermati cinque.
I controlli si sono concentrati tra la zona di San Marco e Riva degli Schiavoni, tra i luoghi preferiti da maschere e mimi, dove passano diversi turisti che a fine giornata gli permettono di portare a casa un più che modesto gruzzoletto di denaro. Il fenomeno nel centro storico cittadino è molto diffuso, e la scena che si trovano di fronte le forze dell’ordine è più o meno sempre la stessa.
Non appena si avvicinano al punto in cui gli artisti di strada si stanno esibendo, questi si tolgono maschere e vestiti carnevaleschi, oppure se si tratta di mimi cercano di nascondere il viso fingendo di fare altro. Ma è già troppo tardi. I militari o gli agenti ormai li riconoscono, sanno che il più delle volte sono irregolari. Gli chiedono quindi di esibire il permesso del Comune, che nella maggior parte dei casi non c’è, e a quel punto li sanzionano. La multa va dai 100 ai 400 euro.
La sanzione è amministrativa per non aver rispettato gli articoli del regolamento di polizia urbana che disciplinano appunto le attività artistiche di strada. Ma c’è altro.
Nell’anno del Giubileo e in un momento di allarme legato al terrorismo girare mascherati a Venezia è anche una questione di sicurezza nazionale. Non è possibile girare per strada senza essere identificabili. Ed è stata proprio questa la ragione alla base delle decisioni prese durante l’ultimo Carnevale, che in città è stato sicuramente diverso rispetto agli atri. Era stato preparano infatti un piano di sicurezza ad hoc. In Piazza San Marco c’erano appositi varchi d'accesso dove venivano eseguiti controlli su cose e persone. Veneziani e turisti dovevano obbligatoriamente togliere, per eventuali riconoscimenti, la maschera, che poi una volta eseguita l’identificazione poteva essere reindossata.
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