Venezia, manca docente di sostegno bambino disabile escluso
VENEZIA. Un bambino disabile di fatto rifiutato da un asilo nido comunale - il nido Ciliegio, a Castello - pur essendo il primo in graduatoria, per non assumere l’insegnante di sostegno che avrebbe dovuto favorirne l’inserimento. A sollevare il delicato caso è la consigliera comunale del Pd Monica Sambo, anticipando la presentazione di un’interpellanza sulla vicenda insieme a tutto il suo gruppo. «Il Comune» dichiara «ha preferito escludere molti bambini dagli asili piuttosto che assumere il personale necessario. La cosa ancor più grave è che fra gli esclusi c'è anche un bimbo disabile. La richiesta di inserimento del bambino disabile è stata rifiutata "per motivi legati al fabbisogno di personale educatore”. Nonostante ci fossero ancora due posti liberi nell'asilo e il bambino fosse primo in graduatoria, l'Amministrazione ha preferito non assumere l'insegnante di sostegno dedicato. Risulterebbe, poi, che proprio a seguito di tale risposta i genitori del bimbo disabile abbiano ritirato la richiesta di iscrizione, così potranno entrare due bambini rimasti esclusi: anche su questo vigileremo».
L’asilo nido può ospitare fino a 30 bambini, con cinque maestre a occuparsene. Ma essendosi liberati due posti, il bambino portatore di handicap sarebbe stato il primo a dover essere preso. C’era già in precedenza una maestra in più in organico che avrebbe potuto assicurare il sostegno, ma che è stata spostata dal Comune dopo la riapertura delle graduatorie per i posti nel nido, creando così di fatto le condizioni per rifiutare l’iscrizione del bambino disabile. «Siamo di fronte» insiste Sambo «a una palese violazione dell'articolo 27 che recita: «Vengono garantite ai bambini in situazioni di handicap pari opportunità di frequenza attraverso un sistema di azioni positive finalizzate all’integrazione scolastica e sociale. Non credevamo fosse neppure necessario scrivere un articolo per sancire un principio che è bagaglio comune, eppure di fronte a questa discriminazione ci sbagliavamo. Quanto deve passare affinché questa Amministrazione capisca che i servizi per l'infanzia non sono solo un costo ma soprattutto un investimento? Il servizio in questo anno ha rischiato di diventare un mero parcheggio di bambini svilendo le professionalità presenti e creando numerosi disagi. Non possiamo accettare che in un Comune come quello di Venezia, capofila dei servizi sociali, il sistema asili e scuole dell'infanzia si sia svilito in tal modo. È una vergogna che la gestione degli asili e delle scuole guardi solo al "costo del bambino" che ci è stato più volte ribadito in commissione. Per questo abbiamo predisposto una interpellanza che presenteremo entro domani».(e.t.)
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