Venezia, l’omelia del patriarca «La risurrezione riguarda tutti noi»
VENEZIA - «La vita cristiana consiste nel lasciarsi condurre» ovvero «lasciarsi innalzare» ma troppo spesso si è distratti, «le scuse sono tante e tante volte meschine», e allora «altre cose prendono il sopravvento» e «dimentichiamo che la logica della risurrezione riguarda la nostra vita».
È il monito portato da monsignor Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, con l’omelia per la messa di Pasqua in Basilica di San Marco, seguita da centinaia di fedeli. Moraglia ha posto l’accento anche sul ruolo della donna, ricordando come la risurrezione che «irrompe nella vita dei discepoli» sia portata dalle donne che «mostrano più generosità, più dedizione, più attaccamento al signore Gesù degli uomini».
Per il patriarca Moraglia, dare un senso a se stessi vuol dire «lasciarsi afferrare, lasciarsi condurre dal Risorto che diventa poi progetto di vita spirituale». «La vicenda della Pasqua di morte e risurrezione di Gesù dice, in modo inequivocabile, che il male non è solamente errore o imperfezione - ha concluso - ma qualcosa di ben altro che avviluppa e imprigiona l’uomo che, da solo, con i suoi discorsi, le sue proposte etiche o i progetti pedagogici non è in grado d’uscirne fuori».
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