Venezia: «liberato» il Ponte dei Sospiri

Completata la «liberazione» di Palazzo Ducale e del Ponte dei Sospiri. Hanno riacquistato in questi giorni l’aspetto originario, dopo circa tre anni di ponteggi e soprattutto di maxipubblicità , due monumenti-simbolo della città
PELLICANI VENEZIA 15.11.2011.- IL PONTE DEI SOSPIRI SCOPERTO DA IMPALCATURE. INTERPRESS
PELLICANI VENEZIA 15.11.2011.- IL PONTE DEI SOSPIRI SCOPERTO DA IMPALCATURE. INTERPRESS

di Enrico Tantucci

Completata la «liberazione» di Palazzo Ducale e del Ponte dei Sospiri. Hanno riacquistato in questi giorni l’aspetto originario, dopo circa tre anni di ponteggi e soprattutto di maxipubblicità a ricoprirli, due monumenti-simbolo della città, con la rimozione dei “resti” delle protezioni e delle coperture attuate dall’impresa Dottor durante il restauro.

Interamente liberata la facciata del Ducale che si affaccia sul rio della Canonica e anche la “porzione” di quella sul Molo che era anch’essa ricoperta dai poster pubblicitari. Ultimi ritocchi anche per il Ponte dei Sospiri, che appare però già interamente visibile e che non a caso i turisti sul Ponte della Paglia hanno ripreso a fotografare. Il risultato del restauro appare impeccabile, ma soprattutto ciò che è apprezzato da Veneziani e turisti è la riacquistata integrità dei due monumenti nel contesto dell’area marciana, in cui stridono le maxipubblicità che ancora compaiono sulle facciate della Biblioteca Marciana e in Piazza sull’Ala Napoleonica.

La consapevolezza dell’impatto di immagine - anche a livello internazionale - che la lunga esposizione dei poster pubblicitari nell’area monumentale più pregiata della città, si è comunque fatta strada anche nell’Amministrazione comunale. Di fronte al fatto che con le maxipubblicità procurate dalla Dottor non sarebbe stato possibile coprire l’intero costo dell’intervento di restauro del Ducale, il sindaco Giorgio Orsoni aveva infatti inizialmente ventilato la possibilità di mantenere i ponteggi con i poster pubblicitari più a lungo, fino alla copertura dell’intera spesa dell’intervento. Poi, invece, di fronte alla disponibilità di Dottor a farsi carico degli ultimi 600 mila euro mancanti a propie spese, sul costo complessivo di circa 2 milioni e 900 mila euro dell’intervento, le maxipubblicità sono cadute.

Resta, come corrispettivo, la concessione per tre anni in esclusiva – che fa discutere - all’impresa trevigiana dell’uso degli spazi di Ducale e Correr, compresi i cortili, per propri eventi o per altri “affittati” a terzi, per rientrare della spesa. Un benefit che per la verità la Dottor aveva potuto utilizzare già nei tre anni dei restauri, per invogliare le aziebde a farsi pubblicità, ma che avevano “prodotto” un solo evento di questo tipo.

L’interrogativo è se d’ora in avanti il Comune - d’intesa con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia - proseguirà nella strade delle maxipubblicità sulle facciate dei palazzi monumentali per finanziare i restauri, come pure aveva annunciato di voler fare, in carenza di finanziamenti pubblici. Qualche dubbio è lecito, visto anche il rapporto costi-benefici in termini d’immagine e la strada sembra piuttosto quella di accordi-quadro con finanziamento come si stanno chiudendo con Benetton per il Fontego dei Tedeschi e, si spera, con Rosso della Diesel per il ponte di Rialto.

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