Venezia, l’affitto aumenta del 50% chiude la prosciutteria Dok
VENEZIA. Dopo tre anni, un numero incalcolabile di prosciutti tagliati al coltello, di feste di compleanno, cene tra amici, aperitivi a piano terra e spuntini dopo il cinema in terrazza, Dok Dall’Ava se ne va. All’origine della chiusura un aumento dell’affitto del 50 per cento che i gestori non sono stati in grado di sostenere. Di qui la decisione, abbastanza repentina, di andarsene.
Nei giorni scorsi dalla prosciutteria dietro il Rossini e a fianco del Simply, diventata uno dei luoghi più frequentati dai veneziani, sono stati portati via gli arredi, le cucine e quel che restava della cantina. Arrivederci Venezia, riporta una foglio appeso su una vetrina. Comprensibile l’amarezza dei gestori che nell’arco di nemmeno tre anni erano riusciti a trasformare il ristorante in un locale dove i veneziani incontravano gli altri veneziani, a pranzo e a cena, sette giorni su sette, fino a sera inoltrata.
Inaugurato nell’ottobre del 2013, Dok si era ritagliato uno spazio nella ristorazione veneziana grazie alla sua formula semplice, veloce e a prezzi accessibili. Prosciutti, innanzitutto, ma anche pasta fatta in casa e pizza per un centinaio di coperti su una superficie di 300 metri quadrati affacciati sulla chiesa di San Luca e incastonati tra i tetti della città. "Simply luxury food" il motto del locale (che esiste già in altre 15 città d'Italia) e che aveva clienti dai 18 ai 90 anni: professionisti, dipendenti comunali, bancari, studenti e belle signore. (m.pi.)
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