Venezia, la libreria Goldoni chiude i battenti: «Riapriremo in estate»

VENEZIA. «No, non chiudiamo per sempre, state tranquilli! Dobbiamo fare dei restauri importanti. Riapriremo fra qualche mese, e la libreria sarà meglio di prima».
Al telefono della libreria Goldoni di calle dei Fabbri risponde una dipendente dalla sede di Treviso. Da qualche giorno le saracinesche della storica libreria veneziana sono abbassate. «Chiuse per restauro», c’è scritto.
Tam-tam immediato fra i tanti veneziani che considerano la Goldoni molto più di una semplice libreria. Ma un punto di riferimento, un ritrovo culturale della città.
La nuova gestione della libreria Goldoni adesso sarà fatta in franchising insieme alle librerie Ubik, una rete di rivendite di libri che ha già negozi aperti a Mestre, in via Poerio e a Treviso, a Ponzano.
«Non cambia nulla, anche i dipendenti saranno gli stessi», dicono alla Goldoni. Preoccupati dell’allarme lanciato in tempo reale e dell’interesse sul loro negozio. Ma al tempo stesso un po’ orgogliosi della reazione dei clienti.
Per i veneziani un sospiro di sollievo. Già altre volte si era sparso l’allarme sulla possibile chiusura della libreria più grande della città.
Una crisi che colpisce duro, anche i libri che si vendono sempre meno. Proprio per rilanciare l’attività culturale la Goldoni aveva organizzato l’anno scorso presentazioni pubbliche di nuove uscite letterarie. Dibattiti con gli autori, un discreto successo di pubblico.
La Goldoni è tra le poche realtà rimaste in piedi a Venezia. Un tempo nella patria dei libri tascabili inventati cinque secoli fa da Aldo Manuzio, le librerie erano ovunque. Poi una ad una si sono arrese, lasciando i loro spazi ad altre attività legate al turismo. Qualcuna, come la libreria francese di San Giovanni e Paolo, è diventata una trattoria, la libreria d’arte Fantoni a San Luca ha chiuso, come da tempo hanno fatto il Capitello, la Tarantola, nomi storici a Venezia, una di calle Racchetta, l’altra di campo San Luca. Non c’è più nemmeno la Mondadori, che aveva trovato casa nell’ex cinema San Marco comprato e restaurato dal gruppo Benetton. Al suo posto sono arrivate le grandi firme della moda. E così tante altre librerie.
Resistono adesso la Marco Polo a Santa Margherita, la libreria Bertoni in calle della Mandola, la libreria di campo Santa Maria Nova. E la Toletta. Dove il titolare Giovanni Pelizzato ha ridotto gli spazi espositivi, rilanciando però le iniziative. E portando nel periodo del lockdown, i libri a casa dei clienti.
E infine, la Goldoni. Un simbolo del libro a Venezia. Due piani con titoli di ogni genere.
Ma la domanda non è più quella di qualche anno fa. E le librerie riducono drasticamente vendite e incassi. In molti casi faticano a pagare gli affitti, che invece aumentano seguendo il mercato e la domanda di attività turistiche. La Goldoni comunque per ora è salva. «Riapriremo presto, non ce ne andiamo», assicurano i gestori. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia