Venezia, la libreria con sala di lettura su gondola
VENEZIA. Sta per diventare la prima sala di lettura galleggiante del mondo.
A bordo di una gondola ormeggiata si può leggere un libro in un ambiente molto particolare. Ma evidentemente il buon senso non abita a Castello. Nè tra i burocrati che devono «concedere» il permesso del «plateatico sull’acqua». Succede in calle lunga Santa Maria Formosa. L’ingresso da una corte è ormai famoso. La libreria «Aqua Alta» si autodefinisce «la libreria più bella del mondo». È un po’ lo è davvero. Duecentomila libri accatastati e stipati in barche e gondole all’interno del negozio al pian terreno, per salvarli dall’acqua. Una «scala di libri» che porta a vedere il panorama, un labirinto di libri antichi.
Il proprietario Luigi Frizzo ha creato una libreria unica al mondo. Con testi introvabili, saggi su Venezia libri storici. «Saranno duecentomila, basta guardare».
Adesso l’idea. La barca che da sempre stazionava nel rio, antistante la riva d’acqua, è stata sostituita con una gondola, acquistata da Frizzo. A bordo le seggioline e qualche libro per poter «meditare» sull’acqua. Succede anche nelle librerie delle grandi città, con il Caffè letterario.
Ma subito sono iniziate le proteste. «I gondolieri ci hanno fatto sapere che la gondola non può essere usata in quel modo», dice il figlio Lino.
Segnalazioni in Comune, e un altolà, per il momento non scritto. Per allargare lo «spazio di vendita» sull’acqua ci vogliono i permessi.
Monta la protesta tra i sostenitori della libreria, una delle poche che prova a resistere in un panorama desolante di chiusure. La gente non legge, e chi resiste prova a inventarsi qualche iniziativa. Come, appunto, la sala di lettura galleggiante.
«In questa città chi vuole fare cultura deve sempre lottare», dice Marco Sitran, avvocato e leader autonomista che ha preso a cuore la causa della libreria, «il plateatico viene concesso soltanto ai Pubblici esercizi, non alle botteghe artigiane e ai negozi».
Una regola assurda, che vieta ai commercianti di mettere in strada anche un piccolo banco di un metro quadrato per far vedere la propria merce. Ma ha del tutto allentato i freni su sedie e tavolini dei bar, sempre più numerosi. Anche molte librerie sono state multate in passato per avere esposto in strada libri e opuscoli.
E adesso potrebbe toccare ad Aqua Alta. «Non facciamo nulla di male e non occupiamo spazio nel canale», continua Lino, «la gondola è nostra, il posto barca ce l’abbiamo. Perché tanta opposizione?» Fra i sostenitori di Aqua Alta adesso circola una parola d’ordine: inviare al Comune una petizione con le firme per chiedere che i negozi storici e le librerie siano facilitare e non ostacolate nel loro lavoro. Anche se i gondolieri non sono d’accordo. —
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