Venezia, la crisi fa sparire le maxi-pubblicità sul Canal Grande
Restauri senza sponsor a San Marco, Accademia e San Simeon Piccolo: garantivano milioni di euro. C'è ormai un eccesso di offerta a Venezia rispetto alla domanda nell'uso dei ponteggi
VENEZIA. Maxipubblicità: si va in bianco: Ala Napoleonica, Gallerie dell'Accademia e chiesa di San Simeon Piccolo restano senza sponsor per i restauri. C'è ormai un eccesso di offerta a Venezia rispetto alla domanda nell'uso dei ponteggi di cantieri, dopo il moltiplicarsi delle autorizzazioni concesse dal Comune negli ultimi anni - visto che in base al regolamento di Ca' Farsetti sarebbero teoricamente vietate e si va avanti a colpi di deroghe periodiche e rinnovate - e il risultato pratico è che, con la crisi e la bassa stagione, alcuni spazi teoricamente prestigiosi restano ormai «nudi».
Tre in particolare. Il caso più eclatante è quello dei ponteggi in Piazza San Marco di fronte all'Ala Napoleonica, dove da tempo si susseguono le maxipubblicità senza che però dietro di esse i lavori di restauro che gli sponsor dovrebbero finanziare "marcino" speditamente. Il «lenzuolo» sull'Ala Napoleonica - gestito dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia - è ora da qualche tempo inutilizzato, tanto che il soprintendente al polo museale veneziano Vittorio Sgarbi lo ha già chiesto per promozionare le proprie mostre.
Stesso discorso per altri due cantieri che vedono impegnata l'impresa Sacaim, d'intesa con la Soprintendenza che segue i relativi restauri, anche nella ricerca, con l'intervento di operatori del settore di sponsor: le Gallerie dell'Accademia e San Simeon Piccolo. Per i grandi ponteggi delle Grandi Gallerie - con i lavori che termineranno a fine marzo - non si trovano più imprese interessate a farsi pubblicità e per questo sarà ira lo stesso soprintendente Sgarbi - come ha annunciato - ad affittare i ponteggi per le mostre del polo museale. Niente sponsor pubblicitari anche per la chiesa di San Simeon Piccolo, di fronte alla Stazione di Santa Lucia, per un restauro voluto dalla Curia che va avanti da un paio d'anni, anche qui, con prospettive incerte, visto che proprio le maxipubblicità dovrebbero finanziare i restauri.
A scendere sono anche i prezzi, anche per le offerte talvolta"stracciate". E' il caso delle contestate maxipubblicità sulla facciata di Palazzo Ducale e del Ponte dei Sospiri per il restauro seguito e finanziato dall'impresa Dottor, che si è assunta l'onere dell'intervento, in cambio della possibilità di «vendere» le maxipubblicità a una cifra media già modesta di circa 40 mila euro al mese in base al costo dei lavori. In alcuni mesi, proprio per evitare di non restare «in bianco», si sarebbe andati però anche al di sotto di questa cifra, con un deprezzamento complessivo dei costi delle maxipubblicità. E se è nuova la maxipubblicità di Stefanel per Campo San Bartolomeo, resiste quella da poco avviata sulla facciata dell'autorimessa comunale da Asm - l'azienda comunale per i servizi alla mobilità - e Venezia Marketing & Eventi, che si spartiscono i relativi proventi. Andrà avanti un altro anno, anche per finanziare il riassetto viario di Piazzale Roma.
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