Venezia, la comunità islamica: «Chiediamo al sindaco un luogo di culto»
VENEZIA. «Chiediamo un incontro al sindaco Brugnaro e alle istituzioni locali, vogliamo sederci intorno a un tavolo ed esporgli la nostra necessità di un luogo di culto a Venezia. Sarebbe un segnale di riconoscimento da parte del sindaco della nostra città».
È il desiderio della comunità islamica di Venezia e Provincia, ieri riunita alla Scoleta dei Calegheri per un incontro voluto dal Comitato nazionale promotore della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico che si celebra il 27 ottobre.
Ed è scritto in quattro lettere sigillate e indirizzate al presidente della Regione, al prefetto e al primo cittadino di Venezia e Città Metropolitana. Proprio sui “luoghi di culto: centri di convivenza che avvicinano i cuori” si concentra la diciassettesima edizione dell’iniziativa nata nel 2001.
Lo scopo, secondo gli organizzatori, è quello di debellare una paura verso l’islam, in un’equazione che ormai da anni lo associa al terrorismo. «Questo vale soprattutto nel nord Italia», spiega Giovanni Sarubbi, teologo del Comitato nazionale della Giornate del dialogo cristiano-islamico, «eppure l’Islam è religione di pace».
Samir Aliovski, presidente della comunità islamica di Venezia, ricorda come siano più di 25 mila i musulmani nel solo comune di Venezia. «Soffia un vento di paura verso l’Islam: per questo dico alle autorità di sederci intorno a un tavolo e di cercare di risolverlo insieme».
L’imam Hammad Al Mahamed sottolinea poi come la bellezza di qualsiasi Stato è il frutto della varietà di culture e religioni: «Accettiamo la legge che vige nel territorio dove abitiamo, e questo diritto lo prevede proprio la Costituzione italiana, in quell’articolo diciannove che tutela la libertà religiosa e il diritto di esercitarne il culto».
Anche in centro storico, dove manca un luogo di culto adatto da quando nel 2015 la chiesa della Misericordia fu prima trasformata in moschea dall’artista Buechel per il padiglione della Biennale, e poi ceduta per sette mesi alla comunità islamica per uso religioso. E dove, ogni giorno, arrivano otto voli da paesi musulmani.
«I turisti ci telefonano per chiedere dove andare a pregare», continua l’imam, «Per loro Marghera è un luogo sconosciuto».
Anche il presidente della municipalità di Venezia, Andrea Martini, sottolinea l’importanza di un centro di cultura araba: «Ci preoccupiamo tanto di alberghi e ospitalità, ma non forniamo luoghi di culto e di dialogo. Speriamo che il sindaco Brugnaro, che ha la delega alla cultura, ascolti l’appello».
Intanto sabato, per la giornata del dialogo cristiano-islamico, si terrà una camminata alle 18 dalla parrocchia della Resurrezione fino al vicino centro culturale islamico di Marghera.
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