Venezia, la città applaude Zucchero e adesso sogna Laura Pausini
VENEZIA. Un palco «leggero e poco invasivo». Una musica di alta qualità. E un’organizzazione quasi perfetta. Sono i tre elementi che hanno decretato il successo dei due concerti di Zucchero in piazza San Marco. Sugellando così il ritorno della grande musica in Piazza dopo sette anni di assenza. Operazione che forse per il bluesman abituato agli stadi e ai mega concerti davanti a decine di migliaia di persone si è conclusa in perdita. Il cantante si è fatto carico delle spese di organizzazione, di allestimenti e di pulizia della Piazza. Ha donato 80 mila euro alla città e ingaggiato una band di altissima qualità, 12 musicisti e 15 coristi. «Ma sono fortunato a suonare qui», ha sussurrato strappando applausi alla fine del secondo concerto.
Adesso il Comune pensa a possibili repliche. «È andato benissimo, ci proviamo», dice il Capo di Gabinetto del sindaco Morris Ceron, «ma non è facile. In condizioni normali un produttore non accetta, perché i costi sono alti, gli spettatori troppo pochi. Qui hanno giocato anche i rapporti personali tra il sindaco e Zucchero. Che ha accettato la proposta». «Amicizia» che solleva anche qualche polemica. In realtà Brugnaro ha conosciuto Zucchero l’ultimo dell’anno, quando suoi amici sapendo che era a Venezia gli hanno chiesto di invitarlo alla Misericordia. Sintonia immediata, che ha portato all’organizzazione dei due concerti a San Marco, uniche date italiane in apertura della tournèe europe di «The Best live».
Ora si pensa a un altro evento. Che potrebbe interessare musicisti italiani di grande qualità. Come Laura Pausini o altri. La condizione è sempre il «numero chiuso» e l’accesso limitato in Piazza San Marco. Settemila posti per due serate, compresi i tavolini dei Caffè della piazza Quadri, Florian, Lavena, Aurora. I gestori dei Caffé storici e l’Associazione piazza San Marco plaudono all’iniziativa. «Tanti veneziani e veneti in Piazza», dice il presidente Claudio Vernier, «musica di livello nel pieno rispetto della Piazza». «Siamo favorevoli a queste iniziative», dice Raffaele Alajmo del Quadri, «San Marco deve tornare a essere il cuore della città. Il concerto è stato molto bello. La donazione fatta alla città è un esempio da imitare».
Soddisfatti anche gli organizzatori di Vela. Per la platea, i controlli, il deflusso avvenuto in modo ordinato. «Una bella serata», commenta Fabrizio D’Oria, direttore Eventi di Vela e responsabile dell’organizzazione, «abbiamo fatto tesoro delle esperienze delle ultime edizioni, e coerentemente con il mandato del Comune di ridurre gli impatti, abbiamo concordato con gli organizzatori del concerto le modalità e i tempi di realizzazione delle strutture». In particolare sono state eliminate tutte le barriere visive per non oscurare gli edifici della Piazza».
Niente più palchi pesanti e rivestiti di teli scuri, dunque. Del resto era abbastanza semplice pensare che la Piazza è una quinta naturale di grande fascino. Procuratìe Vecchie e Nuove, Ala Napoleonica e Museo Correr. Luci e colori. Ambiente delicato che è stato trattato con cura anche nelle operazioni di montaggio e smontaggio delle strutture metalliche per l’impianto luci e gli amplificatori. In poche ore ieri mattina, tutto è stato smontato. In partenza per Londra. Dove domenica Zucchero suonerà a Hyde Park, con Eric Clapton, Santana e Steve Winwood. Ma quella è un’altra storia. A Venezia, dove ha preso casa, il bluesman di Reggio Emilia ha regalato due serate di grande musica in formato compatibile. —
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