Venezia, il sandolista Stefano Barbato muore a un mese dallo schianto

Abitava al Lido con la famiglia. Si è spento al Fatebenefratelli dov’era ricoverato dopo l’incidente con il suo barchino 

VENEZIA. Lutto nel mondo della gondola. È morto Stefano Barbato, 50 anni, sandolista molto conosciuto in città.

L’uomo, che risiedeva con la famiglia al Lido, si è spento al Fatebenefratelli dove era ricoverato da alcune settimane per la riabilitazione seguita all’incidente in barchino avvenuto nella seconda metà di maggio. Una morte improvvisa che non è spiegabile perché arrivata nel momento in cui sembrava che Stefano si fosse ripreso dal brutto incidente.



Il sandolista è morto all’alba di mercoledì. Era rimasto coinvolto in un incidente, da solo, con il barchino a metà maggio. Un incidente brutto nel quale aveva riportato diverse contusioni. All’inizio era stato ricoverato all’Ospedale Civile in prognosi riservata. Il quadro clinico era preoccupante. Ma con il passare dei giorni la sua forte fibra gli aveva consentito di reagire bene alle cure dei medici tanto che il verso la fine di maggio era stato trasferito al Fatebenefratelli per la riabilitazione. Quando qui sembrava che le cose si fossero messe per il verso giusto è arrivato il peggioramento delle sue condizioni. Quindi la morte.

Stefano Barbato lascia un figlio a cui era molto legato e che spesso portava con sè in barca.

In queste settimane in cui è stato ricoverato dopo l’incidente molti gli amici che gli hanno fatto visita, Gli stessi amici che lo ricordano pieno di vita e sempre pronto alla battuta e allo scherzo. A questo si aggiungeva anche la disponibilità verso gli altri. Ma soprattutto ricordano quanto gli piacesse cantare. Non solo quando era con gli amici, ma anche quando con il suo sandolo portava in giro turisti.

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