Venezia, il Comune s'impegna per salvare le notti di campo Santa Margherita
Il Comune di Venezia s'impegna: più controlli per garantire il sonno dei residenti e il lavoro dei bar
La protesta dell’Aepe in Consiglio comunale
VENEZIA. Un presidio interforze in campo Santa Margherita per vigilare sull'ordine pubblico. Alla fine sarà questa la soluzione che potrebbe far finalmente scoppiare la pace tra i residenti, gli esercenti e l'amministrazione comunale, ormai da anni ai ferri corti sul destino notturno (e ormai anche diurno) della zona. Ad annunciarlo, ieri pomeriggio in municipio a Mestre, è stato il sindaco Giorgio Orsoni interrompendo il consiglio comunale per accogliere gli oltre 150 esercenti che avevano chiuso i bar del campo ed erano arrivati in massa dalla laguna con il presidente Elio Dazzo e il segretario Ernesto Pancin.
Il presidio, però, da solo non basterà. Ragion per cui gli assessori competenti sono al lavoro per arrivare a una «direttiva» che regoli una volta per tutte la vita di Santa Margherita, da una parte e dall'altra dei banconi. Tra le ipotesi ventilate nei giorni scorsi anche la chiusura dei bar entro le 23 (o le 24) e il dirottamento del Carnevale notturno in Marittima. L'orario, infatti, resta un punto sul quale le parti proseguiranno la trattativa anche nei prossimi giorni e - a occhio - non sarà una trattativa semplicissima. Da un lato, infatti, ci sono le esigenze dei residenti che, a causa degli schiamazzi notturni, lamentano da tempo di non riuscire a chiudere occhi. Dall'altro ci sono gli esercenti che si difendono sostenendo che il rumore non è colpa loro ma di chi si porta da bere da casa e si ferma in campo oltre l'orario di chiusura dei locali o di chi si piazza sui masegni con i tamburi e fa musica fino all'alba.
Dall'altro ancora c'è l'amministrazione comunale, a cui la Procura ha notificato i risultati di un monitoraggio acustico del campo chiedendo interventi tempestivi visto che i limiti sono sempre superati, notte e giorno. Il compromesso, va da sè, sarà molto delicato e il presidio, anche se comporterà un certo sforzo economico - come sottolineato dal sindaco - potrebbe esserne il punto di equilibrio. «I pubblici esercizi offrono un servizio che tiene viva la città e fanno sì che non muoia - ha detto Orsoni - ma è altrettanto vero che i residenti hanno i loro diritti. Quindi terremo conto delle esigenze di tutti e non prenderemo provvedimenti alla cieca. Non vogliamo che questa sia la Giunta che uccide campo Santa Margherita». Al suo fianco, l'assessore al Commercio Carla Rey, quello alle Attività Giovanili Marco Agostini, il vicesindaco Sandro Simionato e il direttore generale Marco Agostini che hanno ricevuto gli esercenti in trasferta in terraferma.
Almeno 150, che ieri pomeriggio alle 14 avevano chiuso il bar, appeso con un cartello in vetrina spiegando che andavano dal sindaco e si erano presentati in municipio a Mestre a decidere il proprio futuro. Di qui l'annuncio di creare un presidio fisso (con orario ancora da definire) che tenga sotto controllo la zona e, anche con la sola presenza dei vigili, serva da deterrente per le notti troppo piccole e troppo fracassone.
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