Venezia, il cadavere trovato in mare ha gli stessi vestiti di Gianfranco Bullo

Aumentano le possibilità che il corpo ripescato oggi al largo di Punta Sabbioni sia quello del tassista del Lido scomparso in mare il 19 luglio. Il mistero della pistola sparita
LIDO. I vestiti di Gianfranco Bullo, il tassista di 49 anni scomparso in mare giovedì 19 luglio, sono identici a quelli trovati addosso al cadavere ripescato in mare questa mattina nello specchio d'acqua davanti a Punta Sabbioni, nei pressi della bocca di porto del Lido di Venezia.
Sembrano dunque ridursi al lumicino le speranze che il tassista sia ancora vivo. La sua scomparsa era stata segnalata dalla figlia dopo che il padre non era tornato a casa da un’uscita a bordo del suo motoscafo Coronet.
 
A insospettire la ragazza era stato un particolare: il papà aveva lasciato a casa sia l’attrezzatura da pesca che il cellulare.
 
Un motivo di ulteriore preoccupazione era stato il fatto che il motoscafo era stato trovato arenato sulla spiaggia di San Nicolò, al Lido, il giorno dopo, ma a bordo non c’era alcuna traccia di Gianfranco Bullo.
 
Questa mattina un diportista aveva segnalato la presenza di un cadavere in mare alla guardia costiera e sul posto sono intervenute unità della guardia costiera stessa, dei carabinieri e dei vigili del fuoco di Venezia, che hanno provveduto al recupero della salma.
 
Il corpo secondo alcuni testimoni era irriconoscibile, per cui la Procura ha ordinato l’autopsia per accertare al di là di ogni dubbio se quello trovato è il cadavere di Bullo.
 
L'unica cosa certa è che durante l'ispezione cadaverica esterna i vestiti trovati addosso al corpo ripescato corrispondevano esattamente a quelli con cui il tassista era uscito la mattina della sua scomparsa. 
Nessuna traccia del tassista da casa è sparita la sua pistola
Sull'intera vicenda aleggia un'ombra di mistero: la famiglia avrebbe infatti segnalato la scomparsa di una pistola dalla casa del padre.
 
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