Venezia ha fame di soldi Brugnaro “chiama” Renzi
Luigi Brugnaro vuole incontrare Matteo Renzi. Il sindaco ha preso i primi contatti infornali con la presidenza del Consiglio per avere un colloquio con il premier sui problemi di Venezia, al più presto e comunque entro il mese di luglio. Lo aveva già anticipato ai sindacati qualche giorno fa, in occasione della discussione, infruttuosa, sul fondo dei produttività dei comunali, che verrà tagliato. «Mi ha fatto piacere che Renzi mi abbia definito il più “renziano” dei candidati sindaci a Venezia», ha già dichiarato Brugnaro, «e punto ad avere un buon rapporto con il Governo - e in parte c'è già - ma non per una mia esigenza, ma perché è la città che deve stabilirlo, nell'interesse dei suoi cittadini».
Ma cosa ha intenzione di chiedere a Renzi, Brugnaro? Non nuovi fondi - come il rifinanziamento della Legge Speciale - che il Governo si era già detto indisponibile ad assicurare al commissario Vittorio Zappalorto. Piuttosto, la possibilità di garantire alla città nuove entrate legate al turismo, un tema già sollevato anche dal commissario che lo ha preceduto, nei colloqui avuti con il Governo. Brugnaro pensa ad esempio a un contributo di uno o due euro a crocierista che sbarca a Venezia, giustificato anche con le esigenze di salvaguardia della città. Ma il contributo potrebbe essere richiesto anche per i passeggeri che si imbarcano o sbarcano all’aeroporto Marco Polo. L'addizionale sarebbe istituita anche per Venezia, come Città metropolitana. Una possibilità del resto prevista dalla legge istitutiva delle Città Metropolitane e su cui ora il Governo starebbe ragionando. La richiesta dei sindaci delle Città metropolitane dell'imposta per compensare i tagli previsti dalla Legge di stabilità è pressante e il Governo potrebbe effettivamente concederla, visto che va anche nella direzione di una razionalizzazione dei tributi locali, previsti con la nuova local tax. Essendo già prevista nel testo della legge istitutiva delle Città metropolitane, basterebbe un decreto legge per istituire l’addizionale, di cui si gioverebbe anche il Comune di Venezia, che ha porto e aeroporto sul suo territorio. Si parla di un tributo compreso tra uno e 2 euro a passeggero.
Per quanto riguarda gli aeroporti, ci sono già i 5 euro che, in base a una legge del 2012, i Comuni possono imporre come addizionale «in relazione al transito di passeggeri su scali aeroportuali nazionali, provenienti da scali non domestici». Un euro va invece al bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione e 50 centesimi servono a ridurre il costo a carico dello Stato del servizio antincendi. Il Governo potrebbe direttamente rinunciare alla sua quota di imposta a vantaggio dei Comuni, semplificando così anche l’esazione del tributo. Di tutto questo Brugnaro vorrebbe parlare con Renzi.
Enrico Tantucci
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia