Gondole da parada a Venezia, pronta la rivoluzione: priorità ai residenti
Niente corsie preferenziali ma indicazioni di precedenza sulle comitive di turisti. L’ipotesi di ripristinare altri tre stazi. Servizio potenziato, doppio turno a Rialto

Priorità per i veneziani in traghetto. Più gondole in acqua e servizio potenziato. E, in prospettiva, l’apertura di nuovi traghetti da parada. Sono i progetti sul tappeto dei gondolieri, che saranno illustrati lunedì in commissione.
“Focus sul servizio pubblico di traghetto da parada” il titolo della riunione, per cui sono state convocate nell’aula di Ca’ Loredan ben tre commissioni, la X, la IV e la IX.
Il focus prevede un aggiornamento del servizio per la stagione 2025. Il presidente dei bancali Andrea Balbi e il presidente dell’Associazione gondolieri e consigliere delegato Aldo Reato spiegheranno cosa è cambiato nel servizio dei traghetti, fino a qualche anno fa dedicati a veneziani, studenti e pendolari.
Oggi la gondola nei traghetti viene utilizzata anche dai turisti. Conviene pagare i 2 euro per passare da una riva all’altra, piuttosto dei 90 per il giro in gondola. Anche se, ovviamente, non è proprio la stessa cosa. Spesso le comitive si presentano con tanto di guida e altoparlante, e occupano rapidamente i 12 posti disponibili a bordo.
La scorsa estate ci fu qualche polemica per i veneziani lasciati a terra. Ora si cambia. Non sarà una vera e propria corsia preferenziale come nei vaporetti – non ci sarebbe lo spazio negli stazi e la categoria non vuole alimentare polemiche con le guide – ma indicazioni precise di dare la precedenza in caso di affollamento ai residenti.
Moral suasion prevista anche nei confronti delle guide. Che dovranno piegare ai loro clienti che a volte è meglio attendere e godersi lo spettacolo e lasciar passare chi ha fretta o necessità.
Il primo problema da risolvere, dicono Balbi e Reato, è però quello delle barche. Due nuove gondole da parada sono quasi pronte nel cantiere di Gianfranco Vianello “Crea” alla Giudecca.
Imbarcazioni un po’ più grandi del solito e molto “solide”, come anticipato dalla Nuova qualche settimana fa, con le fiancate un po’ più alte, stabili per far fronte al moto ondoso crescente. Avendo a disposizione una barca in più, i gondolieri del traghetto più affollato della città, quello di Santa Sofia – che collega Cannaregio con la Pescheria e Rialto – potranno organizzare il doppio turno, necessario il sabato e la domenica e nei giorni di massimo afflusso.
Il secondo punto è quello di aumentare in prospettiva il numero dei traghetti sul Canal Grande. Erano 11 una volta, ora ne sono rimasti cinque (Dogana, San Tomà, Carbon, Giglio e Santa Sofia). L’obiettivo è quello di ripristinare quelli di Ca’ Rezzonico, ma anche San Marcuola e l’altro a metà Canal Grande, a San Beneto.
Uno sforzo che la categoria è pronta a compiere per potenziare il servizio pubblico. Più traghetti in Canal Grande, ripete da sempre Aldo Reato, «significa contrastare il moto ondoso. Semplicemente se vedono la gondola, vaporetti e motoscafi devono rallentare».
Un “focus” dunque che dovrà fare il punto sull’evoluzione del servizio destinato ad adeguarsi alle maggiori presenze turistiche ma anche molto amato dai Veneziani. Tradizione e utilità. Con 70 centesimi (costo per i residenti) si si possono evitare le code agli imbarcaderi Actv, e raggiungere in pochissimi minuti l’altra riva del Canal Grande.
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