Venezia e il Carnevale sodalizio lungo 850 anni
Venezia e il Carnevale, il sodalizio lungo 850 anni è narrato nel libro «Il Carnevale di Venezia. La storia , le maschere, lo spettacolo», disponibile in edicola con la Nuova a 1,80 euro più il prezzo del giornale.
Quarantotto pagine, fitte d’illustrazioni e disegni, e il testo firmato da Paolo Mameli. E’ una la domanda di fondo che attraversa il volume e trascina il lettore nei segreti e nelle piste meno battute del Carnevale di Venezia: «Cosa sarebbe Venezia senza il Carnevale?». Ed è anche la domanda che Antonello Francica, direttore della Nuova, ha posto ieri all’autore in occasione della presentazione del volume alla Querini Stampalia. Venezia e il Carnevale corrono quasi parallele e la storia della città si specchia nelle vicende della festa. Sfogliando il libro si scopre che un tempo il Carnevale a Venezia «iniziava già in ottobre e procedeva fino alle feste natalizie e poi riprendeva ad anno nuovo». E’ grazie al Carnevale che nascono alcune arti. La cartapesta, ad esempio, che è «la materia di cui è fatta la Fenice». Un mondo anche dalla greve sensualità, scandito da giochi tra il grottesco e il goliardico. Alcuni giochi pretendevano sulla scena l’ingresso di oche e gatti o uomini e donne «avvolti da una sensualità ancestrale che si trasforma in lussuriosa. Nel libro si spiega anche l’origine della maschera e del mantello. Ci si mascherava per preservare l’identità, tranne che nelle case da gioco dove fiorivano costanti editti perché dietro il volto celato si nascondeva il baro o il violento. Le maschere hanno perfino trovato posto nel cinema che si ispira al carnevale Veneziano, prima con Federico Fellini e poi con Kubrik nel suo ultimo capolavoro. E si va lontano nelle testimonianze sul Carnevale, la prima risale al 1160, segue il secolo delle parrucche, delle feste nei palazzi adagiati sull’acqua e dei capricci dei nobili. Una economia fiorisce dietro questo binomio, che procede fino ai recenti anni ottanta, quando il Carnevale a Venezia torna a giocare il ruolo grande del Settecento.
Per chi vuole saperne di più c’è «Appuntamenti in maschera», una serie di incontri organizzati alla Querini Stampalia dal 16 al 21 febbraio prossimi.
Marco Petricca
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia